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Gli speculatori USA mettono le mani sull’Italia

by Luca Repentaglia
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TotoTruffa_62-2w25h2piw0lvu1a8nrnr4aRoma, 26 ago – Con l’obiettivo della stabilità a lungo termine che sembrerebbe oramai a portata di mano ed il ridimensionamento della quotazioni immobiliari, l’attenzione dei grandi investitori statunitensi ha virato con decisione verso il patrimonio pubblico del Belpaese. Il bersaglio principale è composto dai beni del FIP (Fondo Immobili Pubblici) che comprende immobili della Pubblica Amministrazione, dell’Agenzia delle Entrate, del Ministero del Lavoro, caserme della Guardia di Finanza, dell’Esercito ed altri enti pubblici.

La strategia degli operatori si muove principalmente su due livelli: il primo consiste nell’individuare immobili che abbiano la garanzia dello Stato come affittuario (in sostanza lo Stato vende gli immobili che usa e che continuerà ad usare con la differenza che dovrà pagare un affitto), il secondo è mirare alla riqualificazione urbana di grandi strutture per passare successivamente all’incasso.

I principali attori della speculazione sono i tre fondi Blackstone, Cerberus e Quantum Strategic Partners (facente capo al magnate George Soros) che nel recente periodo hanno già concluso importanti transazioni. Cerberus ha acquistato per 143 milioni un pacchetto di sei immobili (a Milano, Assago, Agrate Brianza, Torino, Ivrea e Roma) e per 90 milioni, tramite il fondo Cordea Savills, un secondo pacchetto di sette caserme (a Senigallia, Pescara, Padova, Mestre, Firenze, Vicenza e Genova); Blackstone invece ha rilevato lo storico palazzo di Via Solferino che da 109 anni è la sede del Corriere della Sera.
Dato il patrimonio di tutto rispetto altre grandi compagnie di Real Estate straniere non tarderanno a precipitarsi sul mercato italiano per concludere il loro affari, resta però il lecito quesito se queste cessioni siano effettivamente nel miglior interesse dello Stato italiano. Con un debito pubblico che sfiora i 2.200 miliari di Euro è infatti evidente che anche la dismissione dell’intero patrimonio del FIP altro non sarebbe che una minuscola goccia nell’oceano dei conti pubblici che nulla sortirebbe al suo risanamento. Al contrario, una corretta riqualificazione del patrimonio (solo l’Esercito conta circa 450 caserme dismesse) potrebbe alleggerire alcuni dei problemi che attanagliano il popolo italiano come la mancanza di alloggi sociali, la mancanza di istituti scolastici ed il sovraffollamento delle carceri.
Luca Repentaglia

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