Attraverso agevolazioni fiscali “bestiali” l’Italia dovrebbe garantire l’afflusso di multinazionali straniere, le quali potrebbero colonizzare così le coste con villaggi per attirare turisti da tutto il mondo. Farinetti dice così esplicitamente quello che la politica italiana opera sottotraccia da tempo: far diventare l’Italia una mera destinazione turistica. La sovranità sarebbe ritrovata al buffet della colazione, dove i prodotti – per l’eataliano Farinetti – dovranno essere assolutamente italiani, serviti da italiani, a tavoli italiani.
Le uova nel paniere sulla tavola apparecchiata del villaggio turistico sono però rotte dalla mafia. Le multinazionali non si fidano più del traghetto usato per sbarcare dopo la Seconda guerra mondiale, e temono la forza della malavita. La lotta alla mafia diventa quindi per Farinetti una battaglia primaria: non per debellare la cancrena che uccide da molti decenni il tallone dello stivale italiano, ma per consentire lo sbarco dei nuovi conquistatori multinazionali. Così, per una volta, ci toccherà grottescamente ringraziare la mafia. A difendere l’Italia non è arrivato lo Stato, ma l’anti-Stato.
Simone Pellico