Washington, 3 ott – Volkswagen potrebbe non essere l’unica. Probabilmente non lo è mai stata. L’inchiesta americana sulle emissioni dichiarate sta espandendosi a macchia d’olio e rischia di rivelarsi un boomerang per gli Stati Uniti stessi.
Dopo l’esplosione dello scandalo con la scoperta della truffa, nel mirino delle autorità americane dell’Environmental Protection Agency (Epa) sono finiti pressoché tutti i motori diesel. Obiettivo dell’indagine a tappetto quello di verificare che software come quelli installati sulle Volkswagen non siano presenti anche sulle automobili di altri produttori. Al fine di evitare potenziali manipolazioni, le auto che verranno sottoposte ai test saranno prese da privati cittadini o da società di autonoleggio.
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..e non solo Germania
Scrive il Financial Times che l’Epa sta conducendo prove sulle vetture di grande cilindrata molto diffuse oltreoceano, compresi suv e fuoristrada, realizzati da case come Bmw, Land Rover, Mercedes, Chrysler e General Motors. Rischiano di essere coinvolte, a questo giro, anche società non solo tedesche: General Motors è attualmente uno dei più grandi produttori mondiali e controlla marchi come Chevrolet e Opel; Chrysler, nonostante la fusione con Fiat, rimane ancora un pezzo di punta dell’industria americana; Land Rover è invece da tempo parte del gruppo indiano Tata Motors.
Filippo Burla