La strategia bernankiana di inondare il mercato di liquiditĆ non sta però pagando: le banche non riprendono a fare il loro mestiere, le aziende di converso non investono e non assumono, la domanda interna (ad eccezione della Germania) rimane stagnante perchĆ© proprio per salvare la moneta unica si ĆØ dovuti ricorrere all’austeritĆ , altro nome per chiamare la svalutazione interna tramite compressione dei salari. E il tutto ĆØ ben segnalato dall’asfittica inflazione, che al netto di eventuali errori statistici rimane in ogni caso nel brullo terreno degli zerovirgola.
L’impressione ĆØ che il governatoreĀ stiaĀ brancolando nel buio. Tanto da rispolverare la teoria dei complotto. “Ci sono forze nellāeconomia globale di oggi che cospirano perĀ tenere bassa lāinflazione“, ha detto Draghi in occasione di un incontro organizzato dalla Bundesbank tedesca. “Queste forze potrebbero far sƬ che lāinflazione ritorni più lentamente verso il nostro obiettivo. Ma non vi ĆØ alcuna ragione per cui esse dovrebbero portare ad una inflazione più bassa in modo permanente”, ha poi chiosato.
Draghi, come buona parte delle autoritĆ monetarie europee, ĆØ di scuola monetarista, formato alle teorie di Milton Friedman per cui l’inflazione ĆØ un fattore esclusivamente monetario. In tal senso, considerare altre variabili – come ad esempio il crollo nel prezzo del petrolio – non ĆØ dato.Ā Non che la moneta non riguardi l’andamento dei prezzi, ma ricondurre tutto alla sola offerta in sovrappiù di strumenti di pagamenti rischia di essere riduttivo. Anzi lo ĆØ: per cui, se la realtĆ non si adatta al modello, ad essere sbagliata ĆØ la realtĆ . Ecco il succo del ragionamento del dominus della Banca centrale.
Filippo Burla