“A giugno 2016 – spiega l’Istat in una nota – l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,4% rispetto a maggio. Nella media del trimestre aprile-giugno 2016 la produzione ha registrato una flessione dello 0,4% nei confronti del trimestre precedente”. Il calo è sia congiunturale, vale a dire sul brevissimo termine, che tendenziale: “Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2015), a giugno 2016 l’indice è diminuito dell’1,0%“. A trainare l’indice della produzione industriale al ribasso sono – dati anno su anno – i comparti dei beni di consumo (-2.1%), dei beni intermedi (-0.3%), ma soprattutto dell’energia, che segna -5.5%. L’unico in crescita, con un modesto +0.8%, è il comparto dei beni intermedi.
Pur con tutti i distinguo del caso, infatti, l’indice rappresenta un indicatore che in qualche modo può anticipare l’andamento dell’economia. Correlata all’inflazione nulla, alla disoccupazione che non diminuisce e agli acquisti che – frenati dall’indisponibilità di redditi – non ripartono, la mancata crescita della produzione industriale pone un’ipoteca sulle speranze di ripresa per il secondo semestre dell’anno.
Filippo Burla