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Istat: il Pil cresce, ma poco e meno del previsto

by Filippo Burla
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La sede dell'ISTATRoma, 14 ago – Il Pil italiano cresce per il secondo trimestre consecutivo, ma lo fa ad un ritmo più contenuto e in ogni caso al di sotto delle aspettative. Con le previsioni che puntualmente vengono smentite, al ribasso, dai consuntivi.
Nel secondo trimestre del 2015, spiegano dall’Istat nelle stime preliminari, “Il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nel confronto con il secondo trimestre del 2014″. Nel primo trimestre dell’anno era cresciuto dello 0.3% rispetto all’ultimo periodo del 2014 e del +0.1% con riferimento al primo trimestre sempre di quell’anno.
La spinta, già di poca sostanza, perde così ancora vigore. Soprattutto in virtù delle previsioni, che davano il periodo aprile-maggio-giugno attorno ad un +0/+0.4%, nella speranza di puntare alla parte alta della forchetta. Questione di decimali, ma di fronte a numeri così risicati anche uno zero virgola può fare la differenza fra ottimismo e pessimismo.
Scendendo più in profondità nei dati, la variazione congiunturale “è la sintesi -spiegano i tecnici dell’istituto di statistica- di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, di un aumento nei servizi, e di una variazione nulla nell’insieme dell’industria”. Non è quindi la manifattura a trainare la ripresa, d’altronde il calo (-1.1%) di giugno non dava speranze in tal senso, stendendo un velo d’ombra sulle prospettive future. Senza manifattura, non potranno infatti essere i servizi a compensare una crescita che si vuole strutturale. Più che di crescita, a questo punto è forse meglio parlare di stagnazione.
Uniche note positive arrivano invece dal lato della domanda, per la quale l’Istat registra “un contributo positivo della componente nazionale e un apporto negativo della componente estera netta”. Segno che, dopo innumerevoli tonfi, anche la domanda interna sta forse risalendo la china. Ma a questi ritmi serviranno anni perché torni ai livelli precedenti.
Filippo Burla

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