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Petrolio: dove non c’è lo Stato, arriva l’Eni

by Filippo Burla
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petrolio offshoreRoma, 5 gen – Eni si è aggiudicata una licenza esplorativa nell’ambito del primo offshore Licensing Round croato, consolidando così la propria presenza nel paese. La licenza si riferisce al Blocco 9, situato nell’offshore del mare  adriatico, area in cui Eni ha una posizione di leadership dove opera da decenni sia sul versante italiano che su quello croato.

E’ quanto si apprende da una nota rilasciata dal cane a sei zampe, che deterrà una quota del 60% della concessione in qualità di operatore, mentre la partecipazione di minoranza sarà detenuta dalla britannica Rockhopper.

L’Adriatico è più di una promessa: nei suoi fondali si ipotizza la presenza di almeno 20 milioni di tonnellate di idrocarburi, fra gas e petrolio. Non un’enormità ma, insieme allo sfruttamento delle zone nel bacino mediterraneo attorno all’Italia, il nostro paese potrebbe raddoppiare la propria produzione attuale, generando 15 miliardi di investimenti per oltre 25mila posti di lavoro. In assenza di piani di esplorazione definiti le stime sono necessariamente generiche, ma indicano la possibilità di arrivare almeno a soddisfare il 10% della nostra domanda di greggio (per tutti gli usi) e addirittura il 20% di quella di gas naturale.

La concessione che Eni si è aggiudicata riguarda una zona nella parte meridionale del Mar Adriatico. Un’area che, nonostante le potenzialità, non è tenuta in considerazione dal governo italiano. L’esecutivo di Zagabria è stato così il primo a mettere le mani sull’ambito affare. Le trivellazioni avverranno in una zona di confine ma in territorio croato, là dove i nostrani comitati del “no” non possono far valere la propria voce.

Renzi aveva promesso di intervenire, attraverso lo sblocca-Italia, restringendo le competenze delle Regioni e allargando quelle dello Stato centrale. Ad oggi, quella norma rimane lettera morta in attesa della sua attuazione. Nel frattempo, oltremare ci soffiano i giacimenti da sotto il naso. E solo Eni tenta, con la sua presenza, di salvare il salvabile.

Filippo Burla

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