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Protezionismo e politica industriale: negli Usa la disoccupazione è al minimo storico

by Filippo Burla
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Washington, 7 ott – Chi minacciava recessioni secolari, chi la fine del mondo civile, chi lo schianto del sistema economico contemporaneo. Mancavano le cavallette, qualche altra piaga di biblica memoria e avremmo fatto l’en plein. Peccato che, all’atto pratico e soprattutto quando sono i liberisti a pontificare, la teoria sia quasi sempre molto distante dalla realtà.
Nonostante gli strali del mondo globalizzato in difesa a spada tratta del liberoscambismo su scala planetaria, così come l’Abenomics in Giappone, anche la sua “gemella” americana, già ribattezzata “Trumpnomics” e fatta di protezionismo, serie politiche industriali finanziate con un corposo deficit e preferenza nazionale, sembra funzionare. Prova ne siano gli ultimi dati sulla disoccupazione, che parlano di minimo storico. Dal 3,9% di agosto – dato già basso di per sè – si è passati al 3,7% di settembre, dato che non si vedeva dal 1967. Percentuale che, in termini di analisi statistica dell’economia, è molto vicina al concetto di piena occupazione. Tanto che molte aziende americane cominciano a segnalare difficoltà nel reperire la manodopera di cui hanno bisogno.
A deporre a favore del buon momento è anche la distribuzione dei nuovi posti di lavoro, che crescono in tutti i settori – edilizia compresa – a dimostrazione della solidità di uno sviluppo che ha portato il Pil a superare il +4%.
Certo, il dato sulla disoccupazione è in calo da quasi 100 mesi. Era al 10% nell’ottobre 2009, per poi scendere costantemente. In questo caso c’è però di più. Contemporaneamente alla sua discesa, infatti, crescono i salari: +2,8%, con una dinamica sensibilmente migliore rispetto agli anni di Obama. Dettaglio non da poco, visto che buona parte dei disoccupati riassorbiti nel corso del suo mandato hanno trovato condizioni di lavoro non sempre soddisfacenti, tanto da spingerne buona parte a votare Repubblicato, spianando così la vittoria a Donald Trump.
Filippo Burla

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1 commento

Raffo 7 Ottobre 2018 - 1:19

Finalmente un articolo serio e degno……… dovrebbero leggerlo i comunistoidi di skypd24 e accoliti vari poiché questi dati sull’economia statunitense dimostrano che i media sinistri raccontano come al solito cazzate in quantità industriale pur di convincere il cervello di qualche zecca parassita che negli stati uniti manca pure il pane………non manca nulla,l’economia statunitense vola ed il pil sfiora il 4%……….dati extra terrestri che dimostrano come una politica coraggiosa e sovranista possa portare benessere e prosperità………. pure gli immigrati stanno meglio,a parte ,ovviamente ,la feccia tribale che si dimostra carogna in ogni dove ………. spaccio, mafie varie,prostituzione e deiezioni simili………ma le bestie restano tali in tutto il pianeta.

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