Roma, 25 nov – Cade anche l’ultima maschera sull’accordo fra Fca e Psa, che con l’inizio del nuovo anno darà il via alla nascita del colosso automobilistico italo-francese Stellantis. Più francese che italiano, in realtà, dato che la retorica della “fusione alla pari” (che alla pari non è mai stata) viene letteralmente smontata dal prospetto di quotazione presentato ai mercati finanziari.
Stellantis è (come previsto) una fusione per acquisizione
Il documento fuga ogni dubbio in proposito, in quanto parla esplicitamente di acquisizione di Fca da parte di Psa. Stellantis, insomma, sarà l’esito di una fusione per acquisizione da parte transalpina. La dizione “alla pari” viene proprio omessa, rimanendo solo nei titoli di chi, nei mesi scorsi, è arrivato addirittura a presentare l’operazione come un “matrimonio”.
Non poteva, d’altronde, essere altrimenti. Nonostante la dirigenza dell’ex Fiat neghi la circostanza – “Come abbiamo sempre chiarito, Stellantis sarà il risultato di una combinazione 50:50 di FCA e Groupe PSA”, spiegano in una nota – i numeri parlano, da sempre, abbastanza chiaro: da almeno un anno, infatti, è noto che il Cda sarà composto in maggioranza da esponenti scelti oltralpe, con Psa che nominerà anche l’amministratore delegato mentre a Fca spetterà una poco più che simbolica presidenza.
L’industria automobilistica saluta l’Italia
Se il peso specifico dei contraenti, insomma, era ben conosciuto sin dall’inizio, le scelte conseguenti non potevano che certificare la lunga marcia di addio all’Italia della storica casa di famiglia Agnelli. E così, mentre la celebre dinastia torinese si mette in tasca qualcosa come quasi un miliardo di euro, è più che lecito pensare che i risparmi derivanti dalla fusione (si parla di 3/4 miliardi di potenziali sinergie) saranno a nostro discapito. Ne hanno già fatto le spese i fornitori dell’indotto, cui è stato dato il benservito nello stesso momento in cui il gruppo chiedeva (e otteneva) 6,3 miliardi di prestito con garanzia statale. Magari per delocalizzare in Polonia la linea di produzione della nuova Punto.
Filippo Burla
5 comments
Putin le avrebbe dichiarate “persone non grate” e dall’oggi al domani avrebbe requisito tutto ciò che possiedono.
[…] Alla fine il via libera: l’operazione non solleva problemi di concorrenza. Come già detto dal Primato Nazionale lo scorso novembre, la fusione in realtà è un’acquisizione del gruppo italiano Fca da parte […]
[…] chi continua a (s)parlarne come di una “fusione paritaria”. Peccato che non la sia. Non da oggi, ma da oltre un anno. Almeno da quando era chiaro che il consiglio di amministrazione della realtà nata dal matrimonio […]
[…] la creazione di Stellantis. Il nuovo gruppo nasce dall’unione tra la fu Fiat e la francese Psa. Non una fusione ma un’acquisizione vera e propria, con la quale i transalpini hanno messo mano al grosso del nostro settore automobilistico. Alfa […]
[…] visto le imprese transalpine acquistare, nel corso degli ultimi vent’anni, realtà italiane – Fca e Creval le ultime in ordine di tempo – per quasi 100 miliardi di euro mentre, viceversa, il […]