Tokyo, 21 ott – Non c’è pace per il mondo dell’auto. Dopo lo scandalo “Dieselgate” Volkswagen, questa volta a finire sotto i riflettori è il colosso giapponese Toyota.
Toyota: maxi-richiamo
La casa del sol levante sta richiamando in questi giorni oltre 6 milioni e mezzo di vetture. Il motivo è un problema al sistema degli alzacristalli, dove l’accumulo di polvere sarebbe potenzialmente in grado di innescare un cortocircuito e quindi rischi di incendi nelle autovetture. Il richiamo nasce dopo la denuncia di un cliente, che ha riportato alcune ustioni su una mano.
I modelli coinvolti sono le Toyota Yaris, Corolla, Camry e Rav4, prodotti tra il 2005 e il 2010. La società fa sapere che si tratta solo di un “richiamo precauzionale”, dato che non risultano altri incidenti o danni a persone.
Nessun danno patrimoniale
A differenza di quanto sta accadendo alla Volkswagen, alle prese con accantonamenti miliardari per far fronte alle multe (anche solo potenziali), il richiamo Toyota non dovrebbe avere conseguenze dal punto di vista economico se non per quanto riguarda i costi relativi alle riparazioni.
Non è tuttavia la prima volta che Toyota, conosciuta per la sua filosofia della “qualità totale”, viene coinvolta in un fatto del genere. Un anno e mezzo fa il produttore giapponese fu infatti costretto al richiamo di quasi sempre 6.5 milioni di veicoli per un malfunzionamento agli airbag. E meno di un mese fa, ancora per lo stesso problema, l’ente amercano per la sicurezza stradale, l’Nhtsa, ha invece richiamato ben dodici ben dodici costruttori, fra cui anche Toyota.
Filippo Burla