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Vince il Made in Italy, Ue costretta a svegliarsi: così la pizza napoletana sarà tutelata

by Alberto Celletti
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Ue costretta a tutelare pizza napoletana

Roma, 30 nov – La Ue dovrà tutelare la denominazione della “pizza napoletana”. Un accoglimento delle richieste del governo italiano a Bruxelles che rappresenta una vittoria per il mai troppo difeso “Made in Italy“. Mentre a qualche delirante voce giornalistica nostrana ciò non interessa, altri danno alla questione un peso più che proporzionato.

Buongiorno Ue: finalmente la tutela del nome “pizza napoletana”

Per quanto comunicato dall’Ue, dunque, la denominazione “pizza napoletana” diventerà Stg, ovvero “specialità tradizionale garantita”. In parole povere, come riporta il Sole 24 Ore, nessuno potrà scrivere nel menù le parole succitate senza il rispetto delle regole inerenti la produzione degli ingredienti, dai metodi di preparazione alla cottura. In Gazzetta ufficiale è pubblicato il Regola di esecuzione Ue 2022/231: esso garantisce la protezione della “pizza napoletana”, da oggi Stg, una dicitura che potrà essere utilizzata nelle confezioni e nei menù dei ristoranti, in Italia come nel resto dell’Unione europea. Non si potrà più “imbrogliare” sulle ore minime di lievitazione, la stesura a mano, la cottura in forno a legna e l’altezza del cornicione a un massimo di 2 centimetri. Ovviamente, stretto controllo anche sulle materie prime: mozzarella di bufala campana dop oppure il classico fiordilatte Stg, olio extravergine d’oliva e basilico fresco. L’unica “eccezione” saranno i pomodori, per i quali saranno accettati anche i ben noti “pelati”.

La soddisfazione di Coldiretti

Coldiretti ha così commentato in una nota: “Se la “piizza napoletana” non avrà tutte queste caratteristiche  si configurerà un illecito sul quale l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (Icqrf) è già al lavoro per aggiornare le relative disposizioni sanzionatorie inerenti alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari”.

Una vittoria per il Made in Italy

Coldiretti aggiunge che il nuovo regolamento “mette finalmente in sicurezza la fama internazionale di un piatto simbolo del Made in Italy”. Non ci sarebbe neanche bisogno di sottolineare quanto la pizza sia uno dei simboli principali, se non il maggiore esponente, del prestigio gastronomico italiano nel mondo. Il mestiere del pizzaiolo ha già ricevuto notevoli riconoscimenti internazionali, tra cui il solito di “patrimonio immateriale” dell’umanità ad opera dell’Unesco nel 2017. La pizza vale soldoni, nella nostra economia: circa 15 miliardi di euro con 100mila lavoratori a tempo pieno, che si “allargano” a 200mila nei fine settimana. Otto i milioni di pizze prodotte ogni giorno, 225 milioni i chili di mozzarella impiegati, 30 milioni di chili di olio d’oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. Tutti ingredienti che fanno il “Made in Italy” alimentare. Che, almeno in questo frangente, finalmente ottiene un successo degno del suo prestigio.

Alberto Celletti

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1 commento

fabio crociato 30 Novembre 2022 - 2:36

Apparenze, apparenze… davvero utili solo per ricordare che dietro il prodotto c’è una storia. Almeno quello. Per i più attenti, partiamo dai lieviti chimici che a Napoli non c’ erano…

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