Home » Arrestata Ahed Tamimi, l’adolescente palestinese che sfida i soldati israeliani

Arrestata Ahed Tamimi, l’adolescente palestinese che sfida i soldati israeliani

by admin
5 comments

Nabi Saleh, 29 dic – L’unica democrazia del Medio Oriente arresta i ragazzini. Il simbolo del disturbo ai soldati del glorioso esercito di Tsahal è Ahed Tamimi. Ragazza, 16 anni, folti capelli ricci e biondi, occhi azzurri, carnagione pallida. Addosso jeans e maglietta, nonostante la famiglia sia musulmana praticante. Ahed è quasi un’occidentale, dalle fattezze. Di sicuro un aspetto fisico più simile alle adolescenti israeliane che non a molte sue coetanee palestinesi. Dieci giorni fa Ahed, figlia di un attivista di Nabi Saleh, villaggio a nord di Ramallah, in piena Palestina occupata, è stata arrestata perché ha schiaffeggiato un soldato israeliano nel cortile di casa sua. Poco prima i soldati avevano sparato alla testa di suo cugino quindicenne.

La ragazza è diventata il nuovo simbolo della resistenza palestinese all’azione dei soldati israeliani. Anche se Ahed si oppone all’invasore fin da quando era bambina, magari indossando una kefiah per proteggersi occhi naso e bocca dai gas lacrimogeni che l’esercito israeliano spara per disperdere le manifestazioni di protesta da parte dei palestinesi.

Ma i media occidentali mainstream, specialmente quelli italiani, spesso poco obiettivi nel raccontare l’azione di Israele, qualunque sia la sua politica (comprese le scelte più discutibili), sembrano non essersene accorti. O, più realisticamente, hanno quasi taciuto la notizia e i suoi sviluppi, riportando solo come i soldati israeliani “non hanno ceduto” alla provocazione di quella che definiscono tra virgolette “pasionaria palestinese”. Verso di lei, e verso tutti i ragazzini minorenni che ogni giorno vengono arrestati, come Fawzi al Juneidi il 17enne palestinese arrestato dopo essere stato bendato a Hebron il 7 dicembre e ieri rilasciato dietro cauzione di 10mila shekel (2500 euro), solo indifferenza.

Ieri è stato deciso che Ahed deve rimanere in carcere, perché la ragazzina, in jeans e maglietta, rappresenta un pericolo per la vita dei militari dello Stato Ebraico che operano nei territori occupati palestinesi. L’hanno rinchiusa nella prigione di Ofer, uno degli insediamenti della Cisgiordania occupata, uno dei carceri più duri di Israele. Qui oltre mille prigionieri palestinesi sono stati incarcerati in detenzione amministrativa. Dopo Ahed, come accade in situazioni di questi tipo dalle parti di Gerusalemme e dintorni, nel giro di qualche giorno tutta la famiglia, compresi parenti di secondo e terzo grado, sono stati arrestati.

Anna Pedri

You may also like

5 comments

Raffo 29 Dicembre 2017 - 2:09

La ragazzina in oggetto non è stata menzionata da sky e altri pennivendoli comunisti poiché non mette il velo e non è sottomessa al corano o alle consuetudini tribali maomettane….in ogni caso dove i palestinesi tenevano sassi e greggi gli israeliani hanno creato coltivazioni modello….. Per cui tante critiche ad Israele ma tante critiche ai terroristi palestinesi….. Fra una intifada e l’altra potrebbero trovare un po di tempo per vedere se esistono altre attività…… Spiace che una ragazzina debba pagare ingiustamente i deliri di due fazioni ingestibili…..

Reply
Mary G. 29 Dicembre 2017 - 4:54

Gesù Cristo non ha mai detto: ” metti in galera gli adolescenti”, ma nemmeno ha mai detto di fare le guerre. Le guerre sono colpa dei governi dove non ci sono leggi sicure che regolano i diritti umani. Ma tra Israele e Palestina la guerra dura da secoli e nessuno può fare nulla. Quello che è strano è il problema della povertà dei popoli che dovrebbero aiutarsi invece di uccidersi gli uni gli altri. Ma qui c’è sempre il problema della così detta guerra-santa. D’altronde anche Gesù è stato ucciso per colpa di loschi e sporchi interessi del mondo occidentale dove ancora oggi si predica che i poveri debbono essere aiutati, ma il consumismo è il nemico più grande della società, dove regna solo il lusso ed il bene materiale ad esclusivo piacere di chi ha i soldi e si può permettere tutto, mentre chi non ha nulla deve morire sotto le bombe. Di Dio nessuno sa parlare perchè il mondo continua ad ignorare le Sacre Scritture, meglio morire che sapere e conoscere la Verità!

Reply
Luca Banche Niclot 30 Dicembre 2017 - 11:51

“D’altronde anche Gesù è stato ucciso per colpa di loschi e sporchi interessi del mondo occidentale.”
Gesù è stato condannato a morte da Hanna, Caifa e tutto il Sinedrio. L’esecuzione è stata delegata ai Romani, per il quale era un “bandito” come un altro, come i 2 ladroni che gli crocefissero intorno… una esecuzione come tante, di Gesù non gli importava nulla, ma i nativi erano inquieti, si rischiava la rivolta. Pilato, cresciuto coi valori della filosofia greco-romana pagana (e certo non “giudaico-cristiana”…) e soprattutto alla scuola, se così si può definire, della pratica amministrativa imperiale romana, cercò invano di salvarlo, perchè i Quisling, Sinedrio e Re Erode, proprio lo volevano morto. “Mondo Occidentale”, allora? Lol. Il Potere era Mediterraneo, Centrale se proprio vogliamo, e la ricchezza e la maggioranza della popolazione erano concentrati nel Mediterraneo Orientale, lato Sud. Ci volle ancora del tempo perchè la Gallia, conquista relativamente recente, diventasse la maggior produttrice di ricchezza, insieme all’Egitto. E per questo, entrambe le province erano amministrate direttamente dall’Imperatore.

Reply
stefano 4 Gennaio 2018 - 12:43

Gesù non esiste.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati