Home » Tregua in Libia, a Berlino c’è l’accordo di tutti. Tranne che di al Sarraj e Haftar

Tregua in Libia, a Berlino c’è l’accordo di tutti. Tranne che di al Sarraj e Haftar

by Adolfo Spezzaferro
0 commento
libia

Berlino, 20 gen – C’è l’accordo degli 11 Paesi coinvolti nella crisi della Libia, ma non c’è la firma dei due leader libici in guerra tra loro. Questo l’esito della Conferenza di Berlino, che si è chiusa dopo quattro ore di trattative. E’ arrivato il via libera alle conclusioni finali del summit, secondo la bozza circolata nelle ultime ore. Al tavolo riuniti tutti i Paesi Ue ed extra Ue che hanno dato il loro ok alla dichiarazione finale. Mancano, tuttavia, il premier del Governo di accordo nazionale di Tripoli Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar. “Tutti gli Stati sono d’accordo che abbiamo bisogno di una soluzione politica e che non ci sia alcuna chance per una soluzione militare”, ha dichiarato Angela Merkel al termine della conferenza. “Abbiamo messo a punto un piano molto ampio, tutti hanno collaborato in modo molto costruttivo, tutti sono d’accordo sul fatto che vogliamo rispettare l’embargo delle armi con maggiori controlli rispetto al passato”. A Berlino “non abbiamo risolto tutti i problemi” sulla Libia ma “abbiamo creato lo spirito, la base per poter procedere sul percorso Onu designato da Salamé”, ha chiarito la cancelliera tedesca.

Conte: “Soddisfatti, ottenuti passi avanti”

Ci possiamo ritenere soddisfatti perché comunque abbiamo ottenuto passi avanti“, ha detto il premier Giuseppe Conte parlando con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in conferenza stampa al termine del summit di Berlino. “Ne abbiamo parlato e l’Italia è disponibile ad essere in prima fila per un impegno di responsabilità anche sul monitoraggio della pace. Ovviamente dovremo passare dal Consiglio di sicurezza dell’Onu”. Alla base del documento “c’è un impegno di tutti gli stakeholder, comunità internazionale compresa, ad evitare ingerenze” in Libia.

Guterres: “Tutti impegnati a ritirarsi dalle interferenze negli interessi libici”

Tutti si sono impegnati a ritirarsi dalle interferenze negli interessi libici. E’ un principio che deve essere rispettato“, ha sottolineato il segretario generale Onu, Antonio Guterres. Poi ha espresso “profonda gratitudine per Merkel e l’iniziativa di questa conferenza, il suo impegno contribuirà alla stabilità della Libia”. Infine Guterres ha ribadito che “non c’è soluzione militare, lo hanno detto tutti i partecipanti. Tutti vogliamo negoziati sotto l’egida dell’Onu che portino ad una soluzione pacifica della crisi”.

La commissione militare intralibica “5+5”

Il punto fondamentale della Conferenza di Berlino per poter garantire una tregua duratura è la creazione di una commissione militare intralibica “5+5”, composta cioè da cinque membri nominati da al Sarraj e cinque da Haftar, che secondo il piano di azione Unsmil, avrà il compito di monitorare il cessate il fuoco e stabilire la linea degli schieramenti. Fino a oggi il generale Haftar si era sempre rifiutato di offrire la sua partecipazione al formato. Tuttavia è altrettanto vero, come ha detto la Merkel, che anche se “le divergenze fra i due leader libici sono numerose e non si parlano fra loro, il grande progresso è che hanno capito che si devono comportare in modo costruttivo”. Il comitato militare si riunirà a Ginevra il 27 gennaio, con l’obiettivo, ha dichiarato Guterres “di risolvere la crisi in Libia”, perché solo un meccanismo di monitoraggio costituito in accordo con le parti in conflitto può essere garanzia di successo nel tempo.

Lavrov: “Ancora nessun dialogo serio tra al Sarraj e Haftar”

Anche la Russia sembra infine aperta alla possibilità di una forza internazionale sul terreno, almeto stando alle parole di Mikhail Bogdanov, rappresentante speciale di Vladimir Putin per il Medio Oriente e l’Africa, citato dall’agenzia Ria Novosti. Il rappresentante russo ha sottolineato tuttavia che un’eventuale decisione necessiterà una discussione al Consiglio di sicurezza dell’Onu, “l’unico in grado di prendere decisioni vincolanti”. E il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov al termine del summit di Berlino ha smorzato ogni entusiasmo facendo presente che “non c’è ancora alcun dialogo serio” tra i belligeranti al Sarraj e Haftar.

Adolfo Spezzaferro

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati