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Cappotto termico: cos’è, come funziona e perché conviene

by Redazione
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L’installazione del cappotto termico è uno degli interventi di riqualificazioni più chiacchierati degli ultimi anni. Promosso da un’aggressiva politica di agevolazioni (comunque giunta al termine), si fa apprezzare per i benefici sul piano ambientale ed economico.

Vale la pena dunque dedicare ad esso una breve ma esaustiva guida, che parta dai meccanismi di funzionamento e renda onore ai tanti vantaggi che apporta. Una guida che mostri in maniera plastica e chiara le soluzioni per il cappotto termico esterno in termini di materiali, approcci estetici, finiture etc. 

Come funziona il cappotto termico

L’installazione del cappotto termico consiste nella posa di pannelli isolanti sulle pareti. Può essere esterno, quando i pannelli danno sull’ambiente esterno. Può essere interno, quando i pannelli si affacciano direttamente nei locali. I primi sono decisamente più efficaci. In primis, perché possono coprire una superficie maggiore. In secondo luogo, perché bloccano lo scambio di calore “alla fonte”. 

Il cappotto termico è un elemento dal forte impatto sui consumi. Anzi, tra le soluzioni alla portata di tutti (e che quindi vantano un costo sostenibile), è la più efficace di tutti.

E’ questo uno dei motivi che ha spinto il legislatore a incentivare l’installazione del cappotto termico con importanti agevolazioni fiscali, seppur in via temporanea. Fino a non molto tempo fa, e considerando anche il meccanismo dello sconto in fattura, era possibile (certo a condizioni severe) installare un cappotto termico con una spesa davvero minima. 

L’installazione del cappotto termico segue un iter ben preciso.

  • Preparazione della Superficie. Pulizia, rimozione dei detriti e livellamento della parete esterna.
  • Applicazione del primer, ovvero di una sostanza che favorisce l’aderenza delle sostanze.
  • Posa delle guide perimetrali, azione che permette di definire con precisione lo spessore del materiale isolante. 
  • Fissaggio del materiale isolante, ovvero l’applicazione dei pannelli isolanti mediante colla e tasselli.
  • Posizionamento dei pannelli. In questa fase, è fondamentale scongiurare la formazione di ponti termici. 
  • Applicazione della rete in fibra di vetro o materiali analoghi. Questa fase garantisce al cappotto una certa resistenza meccanica. 
  • Stesura dello strato di rasatura armata, che fornisce una protezione ulteriore e prepara la superficie alla finitura. 
  • Finitura, ovvero l’applicazione di rivestimenti a base di silicati e sostanze acriliche. 

Pro e contro del cappotto termico

Come tutti gli elementi di carattere edilizio, il cappotto termico presenta vantaggi e svantaggi. Per fortuna, i primi superano i secondi. 

Di seguito, i principali vantaggi del cappotto termico. 

  • Determina un certo risparmio. Il cappotto termico è un elemento isolante, dunque limita gli scambi di calore tra interno ed esterno. Ciò significa che è più facile riscaldare gli ambienti di inverno e tenerli freschi di estate, con conseguente riduzione dei consumi. Si parla di un risparmio di oltre il 40%. 
  • E’ compatibile con soluzioni esteticamente gradevoli. I pannelli vengono installati sulle pareti, ma non per questo impattano negativamente sulle facciate. Infatti, sono passibili di rifiniture, per quanto tendenzialmente diverse per costituzione e resa da quelle classiche. 
  • Sancisce un apprezzamento dell’edificio. Chi installa il cappotto termico garantisce per il suo edificio un radicale aumento del valore. Un dettaglio non di poco conto per chi pensa di vendere o affittare.

Questi, invece, sono i vantaggi. 

  • Costa molto. Il cappotto termico è sostenibile e potenzialmente alla portata di tutti. Allo stesso tempo, non si può negare una certa differenza rispetto agli altri interventi di riqualificazione energetica. 
  • Comporta una scelta limitata sotto il profilo estetico. Come abbiamo appena accennato, il cappotto termico è compatibile con  le finiture ma solo con un determinato tipo. Alcune particolarmente complesse, che prevedono magari frontoni e bassorilievi, sono sostanzialmente precluse. 
  • E’ un intervento invasivo. L’installazione del cappotto termico impone la posa di un impalcatura e richiede parecchie settimane di lavoro. Questo può incidere negativamente sull’esperienza abitativa, ancorché in via temporanea. 

Cappotto termico: l’importanza di fare le scelte giuste

I cappotti termici si caratterizzano soprattutto per i materiali con cui sono stati realizzati i pannelli. Le soluzioni sono numerose, ciascuna con le sue caratteristiche peculiari. Ecco una panoramica di quelle più comuni.

  • Polistirene Espanso (EPS). Materiale isolante leggero e versatile, è noto per la sua elevata resistenza termica e per il costo contenuto. È composto da granuli di polistirene espansi, che lo rendono efficace nell’isolamento termico delle facciate, grazie anche alla sua capacità di adattarsi a diverse superfici e configurazioni strutturali.
  • Lana di Roccia. Isolante termico e acustico naturale, derivato dalla fusione e riduzione in fibra di rocce basaltiche. La lana di roccia è resistente al fuoco, all’umidità e agli agenti atmosferici, dunque si rivela una scelta sicura e duratura per il cappotto termico esterno. È particolarmente apprezzata per le sue proprietà di isolamento acustico.
  • Polistirene Estruso (XPS). Simile all’EPS ma con prestazioni superiori in termini di resistenza all’umidità e isolamento termico. Il processo di estrusione conferisce a questo materiale una struttura cellulare chiusa, che lo rende più resistente all’assorbimento di acqua e alle compressioni.
  • Fibra di Legno. Materiale ecologico e sostenibile, offre un’ottima isolazione termica e acustica. Prodotto dalla lavorazione di fibre di legno, è permeabile al vapore, contribuendo a regolare l’umidità interna e migliorando il comfort abitativo. È apprezzato per le sue qualità ecocompatibili e per il contributo a un habitat salubre.

Quale di queste soluzioni andrebbe adottata? Dipende dal budget e dalle necessità. Il consiglio è di farsi consigliare da un esperto, o direttamente dall’azienda che realizza l’intervento. 

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