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L’Anpi annuncia “boom di iscritti”. Cin cin, ora i partigiani rinuncino ai soldi pubblici

by La Redazione
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anpi iscritti

Roma, 20 mar – La notizia è di quelle che “fanno storia”, tanto da meritarsi titoloni e prima pagina de La Repubblica da incorniciare e appendere al muro per l’eccitazione di Berizzi. L’Anpi fa il pienone ed è record di iscritti: 140mila nuovi partigiani che versano l’obolo e si schierano “in difesa della costituzione e dell’antifascismo”. Almeno così titola La Repubblica che ha anche analizzato questo emergente fenomeno psico(socio)patico fornendo addirittura delle precise risposte: troppi – esiste un range di un minimo/massimo consentito (da chi?) ma nessuno lo sapeva – episodi di apologia di fascismo; molti svarioni della destra sull’antifascismo; troppi disvalori – che poi sarebbero i valori di chi non è come loro – in giro.

Cortocircuiti rossi

Come di consueto, però, il primo cortocircuito non tarda ad arrivare. Tra le cause che hanno portato al massiccio tesseramento pare ci sia anche la proposta, partita dall’assessore comunale, deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi di Grosseto, di una “via della pacificazione”, ovvero una strada comune in cui confluiscono a loro volta due strade, intitolate una a Giorgio Almirante e l’altra ad Enrico Berlinguer. Giammai! Lotta continua. Since 1945. Ovvero quando la guerra era già finita. E loro l’avevano pure vinta, avendo sconfitto il nazifascismo. È da allora che festeggiano ogni 25 aprile ed è altrettanto da allora che combattono ogni giorno lo stesso fascismo da cui ci hanno liberato. Valli un poco a capire.

D’altronde questa è la loro identità: essere appartenuti a determinate formazioni, salvo poi scegliere la congrega opposta più conveniente al momento opportuno, aver combattuto una guerra a guerra finita, far parte di autonominate “brigate” che furono formazioni di una decina di uomini nel migliore dei casi, non riconosciuti da alcuno, senza una uniforme, per non citare omicidi, stupri, processi sommari, furti di galline, di soldi, di cibo.
Dunque i nuovi portatori di foulard rosso in gola con tanto di stella, i nuovi adepti di Tito, i nuovi fedeli di Pertini l’assassino che ha concesso più grazie che nessun altro santo in Paradiso, l’inginocchiato davanti al catafalco del boia iugoslavo e che non ebbe scrupoli nemmeno davanti a donne incinte come Luisa Ferida, si moltiplicano per andare a fare guerra a un manager già autodimissionario, dopo aver citato Mussolini – che si assunse la responsabilità politica di un omicidio – dicendolo di averlo scambiato per Nelson Mandela.

A proposito di abbagli antifascisti

Chissà se nelle loro riunioni politicamente corrette e uni-formate si leverà una voce di qualche semicolto che parlerà ai compagni partigiani di Dante Castelluccio, meglio conosciuto (da loro) come comandate Facio, già medaglia d’argento al valore militare, ammazzato dagli stessi compagni partigiani, dopo un processo sommario, come d’abitudine, o addirittura in una imboscata tesa da altri partigiani suoi simili. La “verità storica” l’Anpi su questa (loro) storia ancora non l’ha scritta. Forse i comitati sono troppo impegnati a fare altro. Chissà cosa, visto che nemmeno hanno tentato di riscrivere la storia – ancora! – dell’incendio a Parma avvenuto poco tempo fa di una corona di fiori all’antifascista Guido Picelli. Immediatamente i partigiani avevano nientemeno che gridato all’aggressione fascista – ad un “fascio” di fiori? – al ritorno del pericolo fascista con le squadracce armate di olio di ricino e manganello. Ma le indagini, però, raccontano un’altra verità. La Digos ha individuato in una sola persona l’autore del gesto. E c’è di più: il vandalo è addirittura un africano di 31 anni. Partono, allora, gli sfottò social degli utenti che chiedono se “essendo stato appurato che l’artefice del gesto è un africano di 31 anni, si può considerare aggressione fascista?” ai quali l’Anpi addirittura replica, dando prova di non conoscere la misura del ridicolo: “Sarebbe interessante conoscere le motivazioni del gesto“.

Insomma, anziché ammettere di aver diffuso una fake, di essere stati vittima della loro stessa follia visionaria cronico-degenerativa, di correre a rettificare i post che immediatamente avevano sciorinato nel metaverso, i nipoti dei rossi protagonisti della nostra guerra civile preferiscono ipotizzare l’esistenza di una sorta di fascio africano. Altri fantasmi. A questo punto e stante questo livello, la cosa che davvero dovrebbe preoccupare (sempre loro) è proprio il numero crescente delle iscrizioni – che siano come le tessere farlocche del Pd? – che, è evidente, non ha una corrispondenza nella qualità di ciò che dicono, fanno, inventano.

Boom di iscritti all’Anpi? Utile a rinunciare ai soldi pubblici

Insomma, requisiti essenziali per entrare in quelle scuole “rette” da dirigenti scolastici come quella del Michelangiolo di Firenze e spacciare ancora verità comode a danno della storia vera, del libero pensiero, della conoscenza. Che è verità. Chissà, però, se almeno questa volta che sono così numerosi, avranno la dignità di costituirsi finalmente quale associazione autonoma e di rinunciare a un incomprensibile quanto ingiustificato contributo statale, vieppiù elargito stavolta da un governo “di destra” – che non è la giusta collocazione del fascismo, ma i loro monologhi senza contraddittori nemmeno permettono di capirlo – da avversare in ogni modo, nonostante l’atteggiamento dell’esecutivo sia sovente quello di (com)piacere a più non posso una certa sinistra. Niente di più, niente di meno della fine dei loro duri e puri compagni antifà anticapitalisti di Potere al Popolo di Napoli che fanno richiesta e ottengono ben 16 milioni di fondi del Pnrr per aggiustare la casetta (okkupata) ma con i soldi sottratti al popolo. Sarà vera gloria per questi partigiani nuovi di zecca? Ai kompagni l’amara sentenza.

Tony Fabrizio

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4 comments

cunninghma 20 Marzo 2023 - 1:22

si certo come no. boom di lambrusco e prosecco quello si….

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Ifn 20 Marzo 2023 - 1:58

È necessaria una associazione che difenda il 90% della gente normale italiana.

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Cesare 20 Marzo 2023 - 2:07

L’autore di questo bel articolo è ovviamente ironico quando dice che sono stati i partigiani che ci hanno “liberato” dal nazifascismo.Come è noto, chi ci conquisto’ dopo bombardamenti a tappeto di intere città piene di civili e fece dell’ Italia una colonia sono stati ben altri

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Evar 20 Marzo 2023 - 3:42

Che pena, che ente inutile, alla ricerca della sua sopravvivenza fine a se stessa. Ormai solo gente come Ottavia Piccolo gira con il loro fazzoletto al collo. Più che Anpi, ampu… a’mpuniti.

Tra l’altro sia Ferida, sia il suo amante Valenti, risultarono estranei ai fatti attribuiti loro, ovvero partecipazione alle torture sui partigiani. E questo rende ancora più ripugnante Pertini che, sia da giovane, sia da vecchio, fu sempre un pessimo soggetto.

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