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“Così ho fatto assumere il fratello di Alfano”: le intercettazioni della cricca delle nomine

by Davide Di Stefano
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assumere fratello di alfanoRoma, 5 lug – Relazioni ad alto livello, intercessioni, appalti. Il faccendiere Raffaele Pizza sembra essere un po’ il centro e la mente dell’associazione a delinquere rinominata “Cricca delle nomine”. L’inchiesta guidata da Giuseppe Pignatone e dalla Procura di Roma ieri ha portato a 24 ordinanze di custodia cautelare (12 in carcere e 12 ai domiciliari), tra cui Giuseppe Pizza, fratello di Raffaele ed ex sottosegretario all’Istruzione con Berlusconi. Tra gli indagati figura invece il deputato di Area Popolare Ncd-Udc Antonio Marotta. E proprio il sistema di potere e di nomine legato al partito di Angelino Alfano sembra essere al centro di questa inchiesta, come dimostrano anche le intercettazioni contenute nella richiesta di arresto dei Pm Paolo Ielo e Stefano Fava, pubblicate oggi in esclusiva da Repubblica. Tra i raccomandati eccellenti infatti figura Alessandro Alfano, fratello del ministro dell’Interno, a cui Pizza avrebbe assicurato un’assunzione da 160 mila euro in una società del gruppo Poste, sfruttando i suoi rapporti con l’ex amministratore Massimo Sarmi.

Il 9 gennaio del 2015 la Guardia di Finanza registra una conversazione tra Pizza e Davide Tedesco, collaboratore del ministro Alfano. (riportiamo il testo dell’intercettazione trascritto da Repubblica, ndr)

– Pizza: “Angelino lo considero una persona perbene un amico… se gli posso dare una mano… mi ha chiamato il fratello per farmi gli auguri…tu devi sapere che lui come massimo (di stipendio, ndr) poteva avere 170.000 euro… no… io gli ho fatto avere 160.000. Tant’è che Sarmi stesso glie l’ha detto ad Angelino: io ho tolto 10.000 euro d’accordo con Lino (il soprannome di Pizza, ndr), per poi evitare. Adesso va dicendo che la colpa è la mia, che l’ho fottuto perché non gli ho fatto dare i 170.000 euro… cioé gliel’ho pure spiegato… poi te li facciamo recuperare…sai come si dice ogni volta… stai attento… però il motivo che non arriviamo a 170 è per evitare che poi dice cazzo te danno fino all’ultima lira. Diecimila euro magari te li recuperi diversamente

– Tedesco: “Ma di chi parlava?

– Pizza: “Hai la mia parola d’onore che questo (Alessandro Alfano, il fratello del ministro, ndr) va dicendo in giro che io l’ho fottuto. Perciò io ho paura… dico… cazzo te faccio avere un lavoro… aoh… m’avve a fare u monumento… mo a minchia la colpa mia che quistu dice che (incomprensibile) 10.000 euro in più… che è stata una scelta politica come tu sai

– Tedesco: “Oculata e condivisibile

– Pizza: “E condivisa… no ma.. io glie l’ho fatto dire da Sarmi al fratello davanti a me“.

I finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria hanno ascoltato per mesi le intercettazioni del faccendiere Pizza, sia al telefono che nel suo ufficio di via Lucina, a due passi da Camera e Senato, dove svolgeva la sua “attività”. Oltre alla questione dell’assunzione del fratello di Alfano, nelle intercettazioni di Pizza si parla delle cene ad Arcore e delle nomine ai massimi vertici dell’Inps durante il governo Berlusconi, nomine di generali e favori a colonnelli, più altre nomine e appalti (come quello del call center dell’Inps). In ogni caso il fatto relativo alla raccomandazione del fratello di Alfano resta l’elemento politico principale merso da queste intercettazioni. Il ministro dell’Interno non è la prima volta che si trova invischiato in vicende di raccomandazioni e prebende ai familiari, come dimostrano le consulenze della moglie avvocato o le poltrone per suo cugino.

Particolarmente degradante anche il partiolare dell‘avidità del fratello di Alfano, che a detta di Pizza avrebbe fatto il diavolo a quattro a causa dell’assunzione  “soli” 160 mila euro invece del massimo di 170 mila. Non solo raccomandato, ma anche avido e irriconsocente. Quel che è certo è che ancora una volta ci troviamo di fronte alle mirabolanti avventure politiche dei cosiddetti “moderati”, quelli pronti a cambiare schieramento al minimo interesse personale non corrisposto, quelli dei postarelli per i figli, le mogli, i cugini, gli amici. Ormai il rischio è l’assuefazione totale, la corruzione e le raccomandazioni come ovvietà. Certo è che chi ogni volta vota nuovamente i “moderati” e gli consente di piazzare per anni il culo sulla poltrona e distribuire nomine e sottopotere, dopo ecenni potrebbe anche iniziare a farsi delle domande. Una risposta possiamo darla subito: per cambiare, da quello che inizia a vedersi a Roma, non vi basterà gridare “onestà”.

Davide Di Stefano

 

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2 comments

Giorgio Balestrieri 5 Luglio 2016 - 1:29

MA DOVE SONO I MAGISTRATI CON LA COSCIENZA E LE MANI PULITE PER MANDARE NELLE PATRIE GALERE TUTTI I CORROTTI, IMPOSTORI, LADRI E TRADITORI DI ROMA MAFIA CAPITALE CHE STANNO DIETRO IL CARA MINEO ED I CAMPI DI SCHIAVI DI ROSARNO?!

A. FUORI DALL’EURO RIPRENDIAMOCI LA LIRA!!!

B. FUORI DALL’EUROPA DEI FRANCO-TEUTONICI RIPRENDIAMOCI L’ITALIA!!!

C. FUORI LE TOGHE TRAVESTITE DA DEPUTATI E SENATORI RIPRENDIAMOCI LA REPUBBLICA!!!

D. VOTIAMO NO AL REFERENDUM E TENIAMOCI LA COSTITUZIONE !!!
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MA LA STAMPA DOVE E’ FINITA!!!

E’ un dovere della stampa far sapere e riconoscere che oltre ai “Ladri della Patria” ed i “Padrini” di Roma Mafia Capitale non possiamo mantenere anche i “Ladri dell’Europa” con inutili multi mega-capitali e gli “Euro-Padrini” che vogliono controllare carta straccia come l’Euro nell’illusione di controllare mezzo mondo.

“C’est l’argent qui fait la guerre”… no, e poi no, no miei cari cuginetti francofoni, per voi, per la cancelliera teutonica, l’erdogan di turno ed i soros americani “C’EST LA GUERRE QUI FAIT L’ARGENT” e “L’Euro è un metodo politico che scavalca gli Stati membri e non solo…Serve a distruggere ed annientare un intero popolo chiedendo loro continui sacrifici… e non per i figli o per le generazioni a venire, bensì per il bene dello Stato e delle banche”… ma quale stato? … quello “sgovernato” da Roma Mafia Capitale?…

I “neri nell’anima” a capo di organizazioni criminali hanno trasformato ad arte il conflitto siriano in un conflitto religioso, costringendo i Siriani a decidere con chi stare oppure fuggire alle rappresaglie degli uni e degli altri, ovviamente pagando il “pedaggio” alle mafie!

“Quando i treni del Socialismo deragliano, finiscono in “dittature” sui binari morti di monarchie costituzionali, repubbliche e democrazie dando vita agli orrori del Comunismo, del Fascismo e del Nazismo.” (Giorgio Balestrieri)

Purtroppo noi oggi continuiamo a non voler imparare dalla storia, che qui oggi si ripete sulla pelle degli Italiani.

LA VERITA’ E’ CHE – COME IERI AI TEMPI DI FALCONE E BORSELLINO – LE COSCHE CONTINUANO A GOVERNARE L’ITALIA E OGGI SONO NEL “TERZO LIVELLO” IN ROMA MAFIA CAPITALE !!!

“Nella giustizia c’è un dieci per cento di autentici eroi pronti a sacrificarle carriera e vita: ma sono senza voce in un coro di gaglioffi che c’è da ringraziare Dio quando sono mossi soltanto da smania di protagonismo…” (Indro Montanelli, “Corriere della Sera”, 24 agosto 1998)

FEDERICO DE RAHO E NICOLA GRATTERI FANNO PARTE DI QUEL DIECI PER CENTO CHE HA SACRIFICATO CARRIERA E VITA IN UNA ITALIA DOVE PURTROPPO OGGI “LA MAFIA E’ LO STATO”!!!

CON LA ‘NDRANGHETA, IN ITALIA LA MAFIA DEL “TERZO LIVELLO” E’ LO STATO!!!

UNO STATO DOVE SIAMO SOTTOMESSI ALLE TOGHE TRAVESTITE DA POLITICI.

“LO STATO E’ LA VERA MAFIA E LA SCARICA SU QUELLI CHE NON LO SONO – E’ UNA TRAGEDIA – ALFANO, CHE E’ UN UOMO INCAPACE E TRADITORE, E’ PRIVO DI QUALUNQUE VERA LOTTA ALLA MAFIA… LA MAFIA E’ IN QUESTO GOVERNO ATTRAVERSO IL SIGNOR ALFANO ESPONENTE DELLA MAFIA ORGANIZZATA” (Vittorio Sgarbi).

A SENTIRE VITTORIO SGARBI MI DOMANDO SE CON ALFANO SIAMO A QUEL “TERZO LIVELLO” MENZIONATO DAL PNA PIETRO GRASSO NEL SUO LIBRO “PER NON MORIRE DI MAFIA”?

MA CHI MAI MANOVRA IL MINISTRO DEGLI INTERNI… LA MAGISTRATURA O LA ‘NDRANGHETA… O… AMBEDUE???

LIBERIAMOCI DEL “TERZO LIVELLO” DEI CORROTTI, IMPOSTORI, LADRI E TRADITORI COME QUELLI DELLA “CELEBRE ROTTA BOLDRINI-ALFANO” (Krancic 2016) !!!

https://www.linkedin.com/pulse/commistione-tra-ndrangheta-e-isis-comandante-giorgio-balestrieri

SE A CARA MINEO HANNO GONFIATO IL NUMERO DEGLI OSPITI “VIVI”, ORA CHE VANNO A RECUPERARE LE SPOGLIE DI NAUFRAGHI IN ACQUE GRECHE E TURCHE, CON I “MORTI” FARANNO SOLDI ANCHE CON LE POMPE FUNEBRI DI ROMA MAFIA CAPITALE!!!

P1 P2 P3… tutte le P che volete… poi sono anche Massone e Templare, Liberale e Carbonaro, Mazziniano e Rivoluzionario! Ma non lo mando a dire tramite la stampa di regime di Roma Mafia Capitale e dei magistrati politicizzati che ci sgovernano, ve lo dico guardandovi dritto nelle palle degli occhi!!!

Le “zecche” che succhiano il sangue delle KAPRE del KKK d’Italia (Kattoislamici-Kazzinazi-Komunisti) che cosa ci vogliono suonare? “ILPADRINO” L’inno del “Ladri della Patria” di Roma Mafia Capitale?!?!?!

AL VOTO AL VOTO AL VOTO

E SE NON BASTA ALLA PRIMAVERA D’ITALIA

https://www.linkedin.com/pulse/p3-al-voto-o-alla-rivoluzione-e-la-primavera-ditalia-balestrieri

“Vivo o Morto” vinco sempre io perchè

“LA VERITA’ E’ INVIOLABILE, INCORRUTTIBILE, INVINCIBILE”

E’ dal 2005 che i Turchi mi hanno dato dei messaggi per l’Italia sulla connessione Iran ‘Ndrangheta (leggere prego, è tutto documentato in Inglese e in Italiano):

https://www.linkedin.com/pulse/iran-terrorist-state-linked-ndrangheta-comandante-giorgio-balestrieri

Comandante dott. Giorgio H. Balestrieri

https://www.linkedin.com/in/comandantebalestrieri

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Martino 6 Luglio 2016 - 12:19

C’è una sola espressione che riesce a descrivere pienamente Alfano: quaquaraqua.

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