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Prende il bonus con un reddito di 200 mila euro. La difesa di Bocci (centrodestra): “Dato in beneficienza”

by Davide Romano
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Firenze, 11 ago – Ubaldo Bocci, ex candidato sindaco a Firenze per il centrodestra e attuale coordinatore in Palazzo Vecchio, figura nell’elenco degli politici “furbetti” che hanno intascato il bonus di 600 euro per l’emergenza Covid-19. Lo “scandalo” non è tanto dovuto al suo ruolo di consigliere comunale fiorentino – lavoro per il quale intascherà poche centinaia di euro al mese e che non è paragonabile con gli stipendi di parlamentari e consiglieri regionali – quanto per il reddito dichiarato: ben 254 mila euro l’anno (ultimo dato riferito al 2018).

La confusa difesa di Bocci

Peggio del gesto c’è solo la difesa di Bocci, che in una intervista al Corriere della Sera ha fornito tre versioni diverse. Prima ha affermato di essere all’oscuro di tutto: “Non li ho chiesti io. Li ha richiesti il mio commercialista. Non mi ricordo neanche se mi aveva avvertito”. Poi ha sostenuto sostanzialmente di averlo fatto per dimostrare quanto la norma fosse fallace: “Ho preso il bonus da 600 euro ma non lo dico oggi, lo dissi quando mi sono arrivati, a marzo, in pubblico, agli altri capigruppo, per ribadire che il meccanismo era sbagliato. Potevo chiedere anche il bonus successivo da mille euro”. Dulcis in fundo ha poi affermato di averli dati in beneficienza: “Ho preso i primi 600 euro, i successivi di aprile, ho aggiunto altro e li ho donati a un’associazione contro la droga, a un’altra che fa assistenza ai poveri e a un orfanotrofio in India”.

Era meglio non prenderlo, il bonus

Insomma l’imbarazzo di Bocci è evidente. La tesi difensiva, nonostante la confusione, verte sullo scarico di responsabilità nei confronti del commercialista. Una linea che stanno iniziando a tenere in parecchi. Che poi Bocci ha anche spiegato di non essere più ricco come due anni fa: “Dal 2019 non sono più nel Cda di Azimut e il reddito mi è sceso di un terzo”. Che a conti fatti vuol dire che il reddito attuale di Bocci si aggira poco sotto i 200 mila euro annui. Beneficienza o meno, sarebbe stato senza dubbio più giusto e intelligente evitare di intascare i 600 euro destinati a chi si è trovato in difficoltà causa Covid-19.

Davide Romano

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