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Caso Meloni-Giambruno: il vero problema è l’inversione tra pubblico e privato

by Michele Iozzino
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Meloni Giambruno

Roma, 20 ott – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato sui propri social la rottura con lo storico compagno Andrea Giambruno. Una questione che sarebbe di per sé irrilevante, ma che dimostra diverse storture nell’opinione pubblica e nella sinistra italiana.

La fine della relazione tra Meloni e Giambruno

In queste ore la politica italiana si è trasformata in una sorta di grande Temptation island. Prima i fuori onda della trasmissione di Giambruno su Rete 4 in cui quest’ultimo faceva il “cascamorto” con le colleghe, poi la rivelazione pubblica da parte della Meloni che la relazione tra i due si fosse interrotta: “La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui”. Una non-notizia che ha finito per monopolizzare l’opinione pubblica. Se c’è qualcosa che rimane da tutta questa faccenda è infatti una pericolosa inversione tra pubblico e privato, con l’aggravante di una certa strumentalizzazione da parte della sinistra. Ma torniamo alle dichiarazioni della Meloni, un intervento che appare “forzato” dal risalto che i comportamenti di Giambruno avevano ricevuto. Nonostante questo la premier è riuscita a dare un’immagine di forza, determinatezza, ed equilibrio, senza far trasparire veleni: “Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto. Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio”. La nota polemica va invece a chi ha tentato di sfruttare politicamente la questione: “Tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua”.

L’ipocrisia della sinistra

Non è la prima volta che Giambruno finisce sotto i riflettori. D’altronde è lui stesso una figura pubblica in quanto giornalista. Negli altri casi, però, ad essere attenzionate erano state le sue dichiarazioni e le sue opinioni. Anche allora si era innescato un meccanismo perverso: Giambruno diceva qualcosa, ma a doverne rendere conto era la premier Meloni. Non solo un tentativo strumentale di attaccare quest’ultima attraverso gli affetti, ma un atteggiamento che testimonia un’ipocrisia di fondo. Infatti, quella stessa sinistra, che a parole si vuole femminista ed emancipatrice, sembra non essere mai riuscita a metabolizzare il ruolo della Meloni, quasi a volerla appiattire e farla dipendere dalla figura dell’ormai ex compagno. Ciò si ripercuote anche nel sue essere madre e nel suo rapporto con la figlia. In questo senso si leggono polemiche come quella a dir poco indecente per l’essersi portata la piccola Ginevra al G20 di Bali, ma anche quelli più recenti che ironizzano sul fatto che la sua non sia una “famiglia tradizionale”.

Michele Iozzino

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