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Ci mancava solo il partito di Passera…

by Salvatore Recupero
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IU-dimezzare-tasse-imprese-IRES[1]Roma, 2 feb – Ci lasciamo alle spalle una settimana piena di eventi politici significativi. Sergio Mattarella, è il nuovo Presidente della Repubblica. Il patto del Nazareno ha preso la via del Golgota. Ma, mentre la stampa era distratta dalle vicende quirinalizie, qualcosa accadeva in quel di Roma. Corrado Passera è sceso in campo per dare una nuova casa ai moderati. A Roma, all’Hotel Cavalieri, si è tenuta l’assemblea fondativa di una nuova forza politica: Italia Unica.

Questo movimento – secondo Corrado Passera – si pone come alternativa credibile alla sinistra di Matteo Renzi e ai populismi della politica di oggi. Si ispira ai valori popolari e liberali e si propone come offerta politica nuova e originale per quei milioni di italiani che disertano le urne perchè sconfortati dalla politica o votano rassegnati gli attuali partiti di centrodestra“.

Come un novello Alessandro Magno, si propone di tagliare il nodo di Gordio che frena la crescita del nostro Paese. Le prime tre campagne mobilitanti saranno centrate su famiglie, imprese e fisco. Italia Unica intende dare alle famiglie per ogni figlio un bonus di 5 mila euro netti l’anno. Ma la generosità di Passera non si ferma certo a questo. Verrà dimezzata l’IRES (l’imposta sul reddito delle società) portando l’aliquota dall’attuale 27,5% al 13,75%. E se questo non bastasse, ci sarà un assegno-premio a chi acquista con sistemi di pagamento elettronici come bancomat e carta di credito.

Le malelingue già insinuano che si tratta solo di promesse da marinaio. Ma non sanno chi è Corrado Passera. La sua biografia metterà a tacere i complottisti.

Corrado Passera, 60 anni, è un banchiere e manager italiano che si è fatto da solo. Laurea alla Bocconi e Master in Business Administration alla Wharton School di Philadelphia. Per cinque anni lavorerà per la multinazionale McKinsey & Company. Un’azienda che Il Financial Times definisce come “la società di consulenza manageriale leader nel mondo”.

Giovane e titolato nel 1985 torna in Italia alla corte di Carlo De Benedetti, prima come assistente poi come Direttore Generale di CIR, la holding del Gruppo De Benedetti. Nel 1991, diventa direttore generale di Arnoldo Mondadori Editore e, a seguire, del Gruppo Editoriale L’Espresso. Nel 1992, è anche co-amministratore delegato del Gruppo Olivetti, ristrutturato drasticamente, per il settore informatico, e immesso nel settore telecomunicazioni come Omnitel e Infostrada. Qui si darà da fare per trasformare definitivamente tanti potenziali giovani programmatori in precari operatori di call center, grazie alla “trasformazione” di Olivetti in Infostrada.

Nel 1996, viene nominato sia amministratore delegato che direttore generale del Banco Ambrosiano Veneto, che si “consolida” con Cariplo, creando il Gruppo Intesa, che assorbirà, nel 2001, anche la Banca Commerciale Italiana.

Nel 1998, il Governo Prodi lo nomina amministratore delegato di Poste Italiane. Sarà qui che si farà valere portando avanti un Piano d’Impresa che prevedeva il taglio di oltre 20.000 posti di lavoro nel settore pubblico. Dopo aver salvato le Poste Italiane andrà a ricoprire la carica di amministratore delegato di Banca Intesa. E, nel 2006, è tra gli artefici del processo che porterà all’integrazione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI dando vita a Intesa Sanpaolo.

Il massimo della popolarità lo raggiungerà quando sarà scelto da Mario Monti come ministro dello Sviluppo Economico.

Povero Passera, quanti incarichi in pochi anni. Sarà stata la stanchezza a fargli commettere qualche errore di troppo. Questo è stato compreso anche dalla magistratura che è stata clemente con lui. Corrado Passera, infatti, pur essendo coinvolto in tutti i principali scandali finanziari della storia recente italiana, ne è uscito sempre pulito.

Nel 1996, nel processo Olivetti-CIR istruito dalla Procura di Ivrea fu accusato di falso in bilancio. Nello stesso anno, fu la Procura di Milano a chiamarlo rispondere di concorso in bancarotta. Nel 1999, la Procura di Roma provò a metterlo sotto accusa per emissione eccessiva di bond. Infine nel 2004, è stato chiamato rispondere anche per lo scandalo Cirio e Parmalat. Anche un autista in 40 anni di onorato servizio può ricevere qualche multa.

Dopo aver passato in rassegna il suo brillante curriculum, chi non affiderebbe il governo a quest’uomo?

Salvatore Recupero

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