Roma, 5 ott – Il premier Giuseppe Conte cerca di difendersi dagli attacchi dell’alleato sui generis Matteo Renzi, lamentando che così non si può andare avanti. “La sfida è lavorare in un clima di squadra. E’ lavorare tutti insieme. Niente patti a due, se uno ha bisogno di rimarcare ogni giorno uno spazio politico questo ci precluderà la possibilità di andare avanti“. E’ lo sfogo di Conte che accenna (ma nessuno ci crede) anche a una possibile crisi di governo. ”Renzi non è opposizione, chiedo correttezza”, avverte il presidente del Consiglio in un’intervista a Avvenire. Esclude l’ipotesi di andare al voto? “Andare a votare? Ma avete visto i cittadini laggiù? Ci chiedono soluzioni ai problemi. E vogliono credere in una squadra che lavora per il bene comune”, replica Conte, convinto di parlare a nome degli elettori (chissà che direbbero, in effetti).
L’attacco di Renzi
“Con il mio governo abbiamo fatto gli 80 euro, 6 miliardi in meno di costo del lavoro e altri interventi per 22 miliardi di riduzione cuneo fiscale. Proporre 3,4 miliardi in meno è un pannicello caldo”. Renzi spara a zero sul Def. “Due miliardi in meno di tagli – rincara la dose l’ex premier – non mi sembrano una rivoluzione del proletariato“. Immediata la reazione di Conte: “Non abbiamo bisogno di fenomeni – avverte – Renzi non è opposizione, gli chiedo correttezza, così non si va avanti”. Una riedizione, dunque, dei tempi di quello “Stai sereno” che portò allo sfratto da parte di Renzi del premier Enrico Letta da Palazzo Chigi nel 2014. “Come posso stare sereno? – si chiede, infatti, Conte – so di dover rispondere a 61 milioni di cittadini che hanno urgenza e non abbiamo bisogno di fenomeni che rivendicano primati“.
Il test delle Regionali in Umbria
L’attacco sul Def da parte del leader di Iv (che, ricordiamo, al Senato ha in mano le sorti del governo giallofucsia) è un terremoto nel sinistra-centro. Lo stesso segretario dem Nicola Zingaretti esce allo scoperto e avverte: “Attenzione, così si torna alle urne“. E a proposito di urne, ormai è vicino il voto del 27 ottobre per le elezioni regionali in Umbria, il primo vero test sulla tenuta della coalizione, che stabilirà i rapporti di forza non solo tra 5 Stelle e Pd ma anche tra dem e renziani nel centrosinistra. Conte però non vuol sentir parlare di verifiche e minimizza: “Sarà un voto rilevante e abbiamo un ottimo candidato – conferma -. ma è un po’ esagerato parlare di laboratori. C’è un progetto politico che va costruito”.
Il leader di Iv: “Non ho fatto il fenomeno”
“Leggo dichiarazioni polemiche e vedo commenti a senso unico nei talk show – ribatte Renzi, prendendosela anche con i pentastellati – io rispetto tutti ma mi limito a una considerazione: non ho fatto il fenomeno. Il mio obiettivo non è giocare a fare il simpatico ma dare una mano al mio Paese: ci pagano per questo. Chi vuole rispondermi può farlo sulla base dei numeri, se crede. O delle idee. Il populista gioca ad apparire simpatico, il politico prova a risolvere i problemi. Io ho scelto la politica e non il populismo”.
Salvini coglie l’attimo: “Dal governo spettacolo indegno”
Lo scontro interno alla maggioranza giallofucsia offre il fianco al leader dell’opposizione, Matteo Salvini, che coglie l’occasione per attaccare il governo. “Sbarchi triplicati, una tassa al giorno e litigi continui, con Conte in fuga dal Parlamento e che oggi dà del ‘fenomeno’ a Renzi – chiosa il leader della Lega – uno spettacolo indegno e purtroppo saranno gli italiani a farne le spese”.
Adolfo Spezzaferro
1 commento
Renzi,lontano dalle mie idee anni luce,notando l’insipienza e la dabbenaggine di coloro che hanno in mano il presunto potere, si permette palesemente ,di fronte al vuoto siderale che lo circonda , di criticare coloro che ci governano……….aggiungo………coloro che , servi di una burocrazia sinistra ed immigrazionista stanno mandando al macero il nostro tessuto sociale e vorrebbero farci votare tra venti anni…………per cui pure renzi, che difende la propria poltrona e questa infelice legislatura comincia a preoccuparsi……….siamo alla frutta.