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Coronavirus, Speranza: “Battaglia ancora nel suo pieno. Senza vittoria sanitaria nessuna ripresa”

by Adolfo Spezzaferro
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coronavirus speranza

Roma, 4 apr – Quella contro il Covid-19 “è una battaglia che è ancora nel suo pieno“, che continua ed “è durissima”. In questa fase “non ci può essere nessun elemento di sottovalutazione, ma va affrontato ogni passaggio con il massimo del rigore e il massimo della serietà“. Così il ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato da RaiNews24, fa il punto sull’emergenza coronavirus.

“Indice del contagio si è abbassato”

“C’è un fatto ormai riscontrabile – spiega Speranza – è cioè che l’R con zero, l’indice del contagio, che nel mese di febbraio-primi di marzo era molto alto (in alcuni casi nel nostro territorio ha sfiorato il 3, nel senso che ogni persona contagiata ne contagiava altre 3), con l’applicazione delle misure che noi abbiamo disposto in maniera molto rigorosa a partire dal 10 marzo ha iniziato la sua discesa e ora è notevolmente più basso. Questo ha avuto un effetto in termini di accessi alle terapie intensive e di accesso di pazienti con sintomi gravi nei nostri ospedali. C’è stato un elemento di alleggerimento, ma questo è solo un primissimo segnale“. La battaglia va avanti e non bisogna abbassare la guardia, avverte il ministro.

“L’unica vera arma è il distanziamento sociale”

L’iniziale allentamento della pressione sugli ospedali in prima linea contro l’emergenza coronavirus, spiega ancora Speranza, “ci dice che la strada delle misure rigorose, la strada del distanziamento sociale, è in questo momento la vera arma di cui disponiamo“. Anzi “l’unica che al momento dà certezze“, quella che “i governi di tutto il mondo stanno mettendo in campo per ridurre la diffusione del contagio”. “La ricerca sta facendo tutto il possibile”, sottolinea, e su questo fronte “noi dobbiamo investire con ogni energia, sia per quel che riguarda il vaccino che sarà l’unica vera soluzione definitiva, sia rispetto alle terapie”.

“Atteggiamenti sbagliati vanificano sacrifici”

Il ministro fa presente che “ci sono sperimentazioni importanti in corso, la stessa Agenzia italiana del farmaco sta lavorando in questa direzione, ma al momento la verità è che non è disponibile un vaccino e non è disponibile una terapia certa“. Ad oggi “non ci sono certezze di esiti e non credo che i tempi saranno immediati”, ammette Speranza. Per questo “continuo a fare il mio appello ai cittadini: siamo consapevoli di aver chiesto sacrifici molto difficili, questi sacrifici hanno dato qualche primo segnale, ma dobbiamo insistere. Dobbiamo continuare su questa strada – ribadisce – perché è l’unica che al momento dà certezze”. “Gli atteggiamenti sbagliati o immaginare che la battaglia sia già vinta rischiano di compromettere i tanti sacrifici fatti finora. Non bastano i decreti, questa battaglia si vince esclusivamente con il contributo di ogni cittadino”, è l’appello di Speranza.

“Senza vincere la battaglia sanitaria nessuna ripartenza economica”

“Senza vincere la battaglia sanitaria non ci potrà essere una ripartenza economica. Queste due battaglie non vanno messe in contrapposizione: solo dopo aver vinto la battaglia sanitaria si potrà parlare di ripartenza economica“, chiarisce il ministro rispondendo indirettamente a chi chiede quando si potranno riavviare le attività produttive.

Adolfo Spezzaferro

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6 comments

Giorgio 4 Aprile 2020 - 12:18

Questo tizio, che nulla sapeva e sa di medicina, mi sembra uno dei migliori se non il meglio della truppa anti-Salvini che vuole stare al governo.
In un momento drammatico per la nostra Nazione, Speranza tiene un profilo dignitoso, non è malato di protagonismo posticcio come Giuseppi, è meno fazioso e polemico di tanti.

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blackwater 4 Aprile 2020 - 1:00

ormai è un mese che siamo blindati ASSURDAMENTE in casa,e di fatto non è successo nulla; peraltro di diceva che il tempo di incubazione di questo virus cinese fosse di circa 15 giorni,per cui,se la matematica non è una opionione è ovvio che se “lo state a casaaaaaaaaaaaaaaaa” avesse dovuto veramente funzionare,avremmo assistito ad una caduta verticale dei contagi e così non è stato.

rimangono le facce caricaturali di questi politici che fanno il paio con il bronzo di non aver ancora rassegnato le DIMISSIONI a fronte dei + 20.000 morti che conteremo a fine mese.

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Fabio Crociato 4 Aprile 2020 - 1:04

I ministri italiani sono solo dei portavoce! Complimenti vivissimi! Che si vergognino a prendere i soldi così…! Se ci sono eccezioni che si ribellino subito!

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SergioM 4 Aprile 2020 - 5:53

Lombrosianamente ….. da uno con quella faccia , manco comprerei una automobile usata .

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A. M. 5 Aprile 2020 - 2:07

1″ GRAZIE al personale medico, 2″ MAX collaborazione, 3″ LASCIAR perdere i soliti pseudospecialisti da “commenti/fac news” da bar dello sport_

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Fabio Crociato 5 Aprile 2020 - 1:17

I° Il personale medico ha sofferto come non doveva, 2° La collaborazione appare esistere solo in cambio di aiuti ad alto tasso di impoverimento e, successivamente, di indebitamento, 3° La saggezza di popolo non è m…a! 4° Sei ad alto rischio di influenzamento, spero non da virus, ma sicuramente dal conformismo!

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