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Crepe nel Pd, il fondatore Fioroni lascia. Altro effetto Schlein: fa risorgere la Dc

by La Redazione
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Roma, 27 feb – Il Pd si spacca? Non proprio, ma l’effetto Elly Schlein ha già prodotto le prime fughe da un partito che ora risulta indigesto agli ex Dc. Quella cospicua pattuglia di parlamentari, ex parlamentari ed esponenti dem(ocristiani) teme una svolta radical, dunque di essere messa da parte dal nuovo corso. Prova ne sia il primo addio, quello di Beppe Fioroni, che oggi ha deciso di lasciare il Pd. “Io sono sempre stato uno con le valigie in mano e stavolta prendo atto che è arrivato il momento”, dice all’Adnkronos lo storico dirigente, tra i fondatori del Pd nonché sostenitore di Stefano Bonaccini.

Leggi anche: Sì, Elly Schlein è l’avatar della sinistra da salotto. Ma non va sottovalutata

Effetto Schlein: Beppe Fioroni lascia il Pd

“È un Pd distinto e distante da quello che avevamo fondato che metteva insieme culture politiche diverse dalla sinistra al centro, con i cattolici democratici, i popolari e la Margherita. Oggi legittimamente diventa un partito di sinistra che nulla ha a che fare con la nostra storia, con i nostri valori e la nostra tradizione”, spiega Fioroni a Tg2000. E ancora: “Per questo abbiamo dato vita ad un nuovo network dei cattolici e democratici ‘Piattaforma popolare – Tempi nuovi’ per farla diventare la casa di tutti quei popolari e cattolici che sono stati marginalizzati e allontanati”. Al contrario, fa notare Fioroni, nel Pd rientrano Bersani e Speranza “che erano usciti perché il Pd era troppo di centro ed oggi si trovano a casa loro in un partito di sinistra, noi costruiamo una nostra area per continuare ad essere orgogliosamente quello che siamo sempre stati”.

Fa capolino la Balena Bianca

Ora, non è che Beppe Fioroni sia ormai così rappresentativo del mondo di sinistra. E con tutta probabilità lo strappo era già stato messo in conto, nel caso in cui avesse prevalso la Schlein alle primarie. Resta il fatto che iniziano a manifestarsi malumori e crepe in un partito che potrebbe perdere consensi soprattutto tra i cosiddetti “moderati”.

Aspetto subito colto da Carlo Calenda, che non aspettava altro per rilanciare il suo progetto del partito unico centrista. “Dopo l’elezione di Schlein il campo è ben definito: PD/5S su posizioni populiste radicali; FDI guida la destra; il Terzo Polo che rappresenta riformisti, liberal democratici e popolari. Domani partirà un cantiere aperto e inclusivo per arrivare a un partito unico. Porte aperte”, ha cinguettato il leader di Azione. Da capire a questo punto come intende muoversi Matteo Renzi. Il terremoto a sinistra, se così vogliamo chiamarla, è comunque appena iniziato. E al centro fa capolino, immarcescibile, la Balena Bianca.

La Redazione

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2 comments

Kfv 27 Febbraio 2023 - 9:22

La meloni dovrebbe ignorare questo partitazxo e il suo capo o capessa che sia

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Il Pd della Schlein: verso un nuovo partito radical-progressista di massa? 28 Febbraio 2023 - 11:06

[…] Crepe nel Pd, il fondatore Fioroni lascia. Altro effetto Schlein: fa… […]

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