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Di Battista attacca Draghi: “Altro che nonno, da lui nonnismo istituzionale”

by Adolfo Spezzaferro
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di battista draghi nonnismo

Roma, 25 gen – “Altro che nonno al servizio delle istituzioni, quello di Draghi è nonnismo istituzionale“: così Alessandro Di Battista sulla corsa al Colle dell’ex numero uno della Bce. Dopo il giro di contrattazioni quanto meno irrituali del premier con i leader di partito, l’ex M5S coglie nel segno, ironizzando sulla ormai celebre affermazione di Draghi.

Di Battista: “Da Draghi nonnismo istituzionale”

“Tutti dall’interno – fa presente Di Battista – raccontano di un Draghi che, dopo essersi autocandidato come presidente della Repubblica, fa campagna elettorale telefonando ai vari leader, lasciando intendere di essere pronto alle dimissioni in caso di presidente della Repubblica non gradito. Non si erano mai viste scene del genere, altro che nonno al servizio delle istituzioni, sembra nonnismo istituzionale”. Oltretutto, se non si ritira – fa presente Dibba -, sarà lui il massimo responsabile dell’instabilità dei mercati“.

L’ex M5S attacca il premier ma prevede la sua elezione al Quirinale

L’ex M5S non è mai stato tenero con Draghi, d’altronde. E’ recente la sua durissima critica, poi ritrattata: “Draghi non capisce nulla di politica e poco di economia”. Tuttavia, nonostante il giudizio negativo, Dibba già qualche giorno ha pronosticato che l’attuale premier sarà eletto capo dello Stato. L’ex grillino si è rivolto pure ai suoi ex compagni di movimento, invitandoli a non votare per Draghi Presidente.

L’appello al M5S: “Non votate Draghi alla presidenza della Repubblica”

“Ho fatto il parlamentare e ho fatto politica, so come funziona: quando viene presa una decisione viene raccontata come una cosa fatta nell’interesse degli elettori e dei cittadini. L’ingresso del M5S nel governo di tutti è stato fatto passare come una scelta responsabile fatta nell’interesse del Paese, invece è stata presa solo per salvare qualche poltrona. I cittadini non si fidano più di questa politica e non vanno più a votare”, fa presente Dibba. “A Conte – aggiunge l’ex M5S – dico che non deve mollare e che i 5 Stelle non devono votare Draghi alla presidenza della Repubblica. Questa scelta è importante non solo per la tenuta del M5S ma anche per la democrazia. Io non so se Conte ha il controllo dei gruppi 5S telle, so che è lui che deve continuare a tenere la linea, come ha fatto fino a oggi”.

Un appello, quello di Dibba, che alla vigilia del vertice del centrosinistra, con ogni probabilità non verrà ascoltato. Conte infatti deve soprattutto tenere conto della linea dettata dal segretario del Pd, più che difendere la democrazia o ascoltare i (pochi) grillini prima maniera. E, come è noto, Letta è disposto a tutto pur di restare al governo (come del resto i 5 Stelle). Anche assecondando Draghi nelle sue mire quirinalizie.

Adolfo Spezzaferro

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