Roma, 8 giu – Discoteche, oggi il vertice al ministero della Salute con i gestori, Speranza e gli esperti del Cts. Ordine del giorno è trovare la quadra su quando e come riaprire le piste da ballo. Appare chiaro che modalità e tempi sono legati a doppio filo alla campagna vaccinale e al cosiddetto green pass, il lasciapassare che favorisce i vaccinati. In tal senso le discoteche all’aperto potrebbero riaprire già a luglio, almeno secondo il sottosegretario alla Salute Costa. Ma non sarà facile trovare l’intesa con i gestori che premono per riaprire tutti e subito e chi – come Speranza – mette i paletti e prende tempo.
Discoteche, Speranza: “Riapertura a luglio a chi ha il pass vaccinale”
Il ministro della Salute dal canto suo ribadisce – tanto per cambiare – che “per ora di riaprire non se ne parla, ma potremmo programmare per luglio la ripartenza delle discoteche riservandole a chi ha il pass vaccinale, in modo da spingere giovani a giovanissimi a immunizzarsi”. Due piccioni con una fava, come si suol dire. Non a caso anche il commissario straordinario per l’emergenza Covid Figliuolo ha annunciato che punta a coprire con la seconda dose entro settembre almeno l’80% della popolazione. Circa 54 milioni di persone, adolescenti compresi.
Green pass per tornare a ballare: così il governo spinge i giovani a vaccinarsi
Pass vaccinale per tornare a ballare, dunque. Dal ministro ai sottosegretari alla Salute Sileri e Costa, il green pass mette tutti d’accordo. Anche le stesse associazioni di categoria concordano sull’utilizzo di una certificazione che riservi l’ingresso “a chi è vaccinato, a chi ha contratto il virus e ne è guarito, o presenta un tampone negativo eseguito nelle 36 ore precedenti”. A sottolinearlo è il presidente di Silb-Fibe Maurizio Pica.
Fedriga: “Sì al green pass per le discoteche”
“Come Regioni abbiamo già proposto di utilizzare il green pass per le discoteche. Spero ci sarà un’apertura da parte del ministero della Salute”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ai microfoni di Radio Capital. “I passaggi verso la normalità devono essere abbinati ai vaccini – sottolinea il governatore del Friuli Venezia Giulia -. Bisogna far capire che con i vaccini si può tornare alla normalità“.
I gestori dicono no alla capienza ridotta
Ma resta il nodo sulle condizioni per le riaperture dei locali da ballo. “Parlare di altri limiti non ha senso”, spiega Giancarlo Bornigia, proprietario della discoteca romana Piper e presidente di Assointrattenimento Lazio. “In Italia abbiamo già la normativa più restrittiva in Europa e riguardo le presenza consentite nei locali, che vengono da un fermo attività che dura dal 29 febbraio del 2020″. Ma per il sottosegretario Costa, “bisogna individuare dei parametri oggettivi e tener conto delle specificità”. “Non possiamo riaprire commettendo l’errore di usare il criterio del distanziamento. La discoteca è il luogo in cui per definizione è impossibile mantenerlo. Bisogna ragionare su altri parametri, come capienza ridotta e un monitoraggio rigido”.
Un criterio quindi “dovrebbe essere quello della superficie. Il Cts – spiega – deve valutare da un punto di vista scientifico, come ha fatto per le piscine, che per ogni persona occorrono determinati metri quadrati in discoteca, in modo da determinare in base alla superficie del locale una percentuale di capienza massima“. Ma è proprio questo il nodo cruciale: i gestori infatti sono contrari al criterio della capienza ridotta per le riaperture. Anche perché fremono e per loro è già un problema dover aspettare luglio: le discoteche sono le ultime attività ancora al palo.
Adolfo Spezzaferro
2 comments
Se uno vuole ballare, prende una radio, 4 birre, attacca la musica e balla.. insieme ai suoi amici. Magari in un posto semi-isolato per non dare fastidio. Mica si deve per forza andare in discoteca! Ce ne sono tanti. Un governo che vieta di ballare non ha niente di democratico.
Le scuole di ballo sono aperte e si balla.. non serve alcun pass vaccinale(anche perchè se no non ci andrebbe nessuno). Il libero mercato non è tale solo quando fa comodo(a loro).
Se uno VUOLE vaccinarsi, è giusto che lo possa fare. Se uno ha dei dubbi, ma si fa inoculare quella che alcuni chiamano “acqua santa” per potere andare in discoteca.. allora siamo finiti veramente in basso.. non ho niente da commentare. In ogni caso le alternative esistono. Tanto una discoteca.. con tutti distanziati, zero contatto fisico e paura.. non sarà quella di tanti anni fa. Non facciamoci trattare come capre ignoranti. Siamo persone.
Una cosa è essere favorevoli o sfavorevoli a una idea, avere la propria opinione. Rispetto anche chi la pensa diversamente. Un’altra è pensare che il popolo sia fatto solo da “capre ignoranti” e che basti minacciarli per fargli perdere ogni capacità di decidere con la propria testa. Soprattutto su una cosa così importante come la propria salute. Pagheranno quello che stanno facendo, nel senso:
Se uno si fa inoculare qualsiasi cosa per andare a ballare, supponendo che sia contrario, è un principio pericoloso.. lo stesso dei drogati che per non fare a meno di qualcosa rinunciano al proprio diritto di scelta.
Ovviamente è un accostamento forte magari.. non è che voglio mettere al pari le due cose.. ma è “perfetto” per fare capire che portando all’estremo, l’annullamento della capacità di saper scegliere con la propria testa, delle persone.. e soprattutto dei giovani.. non si arriva a niente di buono.
è il mio pensiero.
[…] -, feste di piazza e locali della movida è tutto un ballare. E a dire che un sacco di giovani sono corsi a farsi il vaccino per ottenere il green pass. Ma ancora niente da fare: discoteche […]