Roma, 11 feb – Grillo incassa il sì di Draghi al super ministero della transizione ecologica (ovviamente da assegnare ai 5 Stelle) e spinge così il Movimento a votare per l’ingresso nel nascente governo, oggi sulla piattaforma Rousseau. Il voto degli iscritti del M5S sulla piattaforma di Casaleggio e l’ormai scontato sì all’ingresso nell’esecutivo tecnico-politico (proprio grazie al super ministero ottenuto in cambio) è l’ultimo passo. Poi Draghi potrà salire al Colle per sciogliere la riserva. Dopodiché il premier incaricato deciderà la lista dei ministri insieme al presidente Mattarella.
Il testo del quesito su Rousseau e le proteste dei 5 Stelle anti-Draghi
Intanto tra i 5 Stelle c’è chi protesta per l’ambiguità del testo del quesito del voto sulla discussa e discutibile piattaforma Rousseau (che finora ha sempre ratificato le scelte dei vertici del M5S). Questo il testo: “Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?“. Gli iscritti da almeno sei mesi oggi dalle 10 alle 18 voteranno rispondendo al quesito. Ma tra i contrari all’ingresso nel governo c’è chi fa presente che impostato così, il quesito è fuorviante. Perché lascia intendere che solo entrando al governo i 5 Stelle potranno difendere i loro risultati. Un modo insomma per convincere gli indecisi (anche un po’ ingenui) a votare sì.
Nel M5S Grillo decide per tutti e Draghi sblocca l’impasse
Il quesito ovviamente ricalca l’impostazione della trattativa condotta da Grillo con il premier incaricato. Il garante ha deciso per tutti e ora chiama a raccolta i 5 Stelle a votare su quello che lui ha chiesto a Draghi. Certo, il voto su Rousseau lascia il tempo che trova. Ma l’ex presidente della Bce accontentando Grillo sul super ministero, così in voga in Europa, è uscito dall’impasse. Fa specie comunque, come scrive Massimo Franco sul Corriere della Sera, essere in balia di un voto online: “Pensare che la democrazia si affidi a un voto elettronico gestito da una società privata, al quale partecipa lo 0,1 per cento degli elettori grillini, sa di rituale irresponsabile”.
Il super ministero green sul modello della Francia (e tante poltrone da assegnare)
Circa il super ministero, c’è chi obietta che un Dipartimento per la transizione ecologica esiste già e sta ovviamente nel dicastero dell’Ambiente. Tuttavia non c’è paragone rispetto a quante poltrone si possono assegnare con un ministero nuovo di pacca. A maggior ragione se accorperà funzioni di più dicasteri, sulla falsa riga di quello francese, che gestisce anche e politiche per i trasporti e l’energia. Certo è che, una volta accontentato Grillo sul super ministero green (farà lo stesso persino con Di Maio agli Esteri?), il premier incaricato dovrà fare altrettanto con gli altri partiti. Staremo a vedere. Quello che è chiaro è che l’ex presidente della Bce vuole formare un governo con una maggioranza monstre, che va dal Pd alla Lega, in grado di andare avanti tranquillamente fino a fine legislatura.
Adolfo Spezzaferro
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[…] Draghi cede a Grillo: sì al super ministero “green”. In cambio… […]
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