Roma, 15 nov – Ridurre la durata del green pass e la validità del tampone: il governo pensa a una nuova stretta “natalizia” anti Covid mentre spinge per la terza dose per tutti. Il ministro della Salute Roberto Speranza avverte che “se continuiamo a insistere sui richiami per i vaccini e sulle prime dosi e i comportamenti corretti, possiamo limitare il più possibile eventuali misure. Dipende dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione”. Tuttavia, visto l’aumento dei contagi, “è necessario alzare i livelli di attenzione” e “accelerare sui richiami”, annuncia Speranza.
Terza dose per gli over 40 dal 1° dicembre
In sostanza, la linea del governo è che per non richiudere il Paese come l’anno scorso è necessario irrigidire le misure in vigore. A partire dalla terza dose del vaccino per gli over 40 dal 1° dicembre. Questo perché a sentire gli esperti la protezione assicurata dal vaccino si riduce dopo sei mesi. Il nuovo richiamo sarà dunque esteso man mano a tutta la popolazione. E di certo a breve reso obbligatorio per gli operatori sanitari e altre categorie a contatto con il pubblico. Anche perché nella legge di Bilancio ci sono 1,8 miliardi in vaccini anti Covid per il 2022. Allo stato attuale comunque i numeri della campagna vaccinale sono notevoli: l’84,13% della popolazione ha fatto prima e seconda dose. E a sei mesi dalla seconda potrà fare la terza.
Durata green pass e tamponi ridotta
Ma il governo non si accontenta della terza dose, punta ad accorciare la validità del green pass così da obbligare indirettamente a fare la terza dose per rinnovarlo. Fino ad agosto come è noto la durata era di nove mesi per i vaccinati e di sei per i guariti, poi il Comitato tecnico scientifico la ha alzata a 12 mesi per i vaccinati. Tuttavia gli stessi esperti avevano detto che la durata della certificazione verde doveva essere rivista in base alla curva epidemiologica. Pertanto ora si pensa di riportare la durata del green pass a nove mesi per tutti. Ma il giro di vite più duro è quello sui tamponi. Il governo infatti sta pensando di ridurre la validità del test molecolare da 72 a 48 ore e quella del test antigenico da 48 a 24 ore. Sarebbe un colpo durissimo per i lavoratori che fanno il tempone per ottenere il green pass obbligatorio. E’ ovvio quindi che una stretta in tal senso è l’ennesima mossa per costringere a vaccinarsi chi finora ha preferito non farlo. Tra i vari esperti che consigliano il governo si segnala Walter Ricciardi, consulente di Speranza, che propone addirittura di togliere il green pass a chi rifiuta la terza dose.
I colori delle regioni
Ma sul fronte delle restrizioni resta in vigore il sistema dei colori delle regioni. Questo perché tra i parametri si tiene ancora conto dei nuovi positivi, anche se – dati alla mano – ricoveri e terapie intensive sono ben lontani dalle soglie di guardia. Tuttavia, in base alle fasce di rischio, Lazio, Marche e Friuli Venezia Giulia rischiano di passare alla zona gialla. In concreto significherebbe tornare all’obbligo di mascherina all’aperto e il limite di quattro persone (se non conviventi) ai tavoli dei ristoranti. D’altronde, come sottolinea Speranza, se il governo continua a tenere conto dei contagi – dato non rilevante vista l’alta copertura vaccinale – è ovvio che non se ne esce. “Il contagio cresce, le regole in vigore non si toccano”. “Come sarà il Natale? Dipenderà da noi, da come si comporteranno gli italiani“. Insomma, per Speranza il tempo non passa: siamo fermi all’anno scorso.
Adolfo Spezzaferro
2 comments
Per quanti sarà la terza dose + 1 (l’ originale); non è dato a sapersi !!
[…] e gli altri, partecipando alla campagna vaccinale”. Il governatore leghista fa presente che il sistema dei colori delle regioni è in vigore: “Siamo a un passo dalla zona gialla e questo è dato dal numero dei ricoveri anche in area […]