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Borghi e Salvini sfidano la Toscana rossa: “Cambiare si può”

by Renato Montagnolo
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Elezioni Regionali Toscana 2015Firenze, 27 feb – Ieri sera, in un clima di festa nonostante la presenza massiccia delle forze dell’ordine, Matteo Salvini e Claudio Borghi hanno incontrato oltre un centinaio di loro sostenitori fiorentini.

L’evento è stato organizzato in un agriturismo di Bagno a Ripoli, dopo che, nei giorni e nelle ore precedenti all’evento, centri sociali e antifascisti fiorentini hanno provato a far saltare l’incontro attraverso una serie di minacce di stampo mafioso nei confronti di proprietari degli stabili, gestori delle attività e camerieri.

L’obiettivo dichiarato dell’evento era creare un solido gruppo capace di mobilitarsi per sostenere la candidatura di Claudio Borghi alla presidenza della Regione toscana. Sarà sicuramente rimasto deluso della riuscita dell’evento Enrico Rossi, attuale presidente della Toscana, il quale si è congratulato con tutti “i sinceri democratici” che hanno impedito l’organizzazione della serata: le minacce, alla fine, sono risultate inutili.

“Questa accoglienza ci fa capire che siamo sulla buona strada per vincere in Toscana. Se sono così disperati e vanno a minacciare i cuochi per impedirci di parlare, vuol dire che facciamo veramente paura – afferma Claudio Borghi, nell’incipit del suo intervento – Una Regione che è in mano da sempre al solito gruppo di ‘amici’, ha paura di persone che di amici non ne hanno, perché se vinciamo noi, vincerà la meritocrazia e faremo una pulizia che sarà memorabile“.

“Vogliono farci credere che non si può cambiare, che se si esce dalla loro ala protettiva ci sarà il disastro – continua Borghi – ma il disastro è la situazione in cui ci troviamo oggi. Per questo è arrivato il momento di fare la storia: la giornata dell’intimidazione dei cuochi deve rimanere nella storia, perché qui c’è gente che è capace di dire di no, di dire basta al potere dei comunisti!”

Dopo l’intervento del candidato presidente per la Toscana, è toccato al leader del carroccio Matteo Salvini scaldare gli animi dei suoi sostenitori. Salvini ha iniziato il suo discorso ringraziando gli organizzatori, ovvero Lega Nord Toscana e Sovranità,nonché “l’eroico imprenditore che ci ospita sfidando le minacce degli antifascisti e che – ha aggiunto con tono fortemente ironico – dà da bere e mangiare a un gruppo di sovversivi pericolosi fanatici fascisti xenofobi razzisti leghisti omofobi e, preferibilmente, evasori fiscali”.

“Il nostro obiettivo è far durare il meno possibile il governo Renzi – ha affermato con decisione il leader leghista – Non perché ci sta antipatico, ma perché è pericoloso, perché è un servo di un progetto più grande di lui, perché Renzi è un burattino telecomandato da chi ha già telecomandato Monti, Letta e in parte Berlusconi”.

Salvini ha poi attaccato il mercato senza barriere e senza limiti che distrugge l’economia italiana, quel mercato che tanto piace ai burattinai di Renzi, “quelli che hanno deciso che la Toscana non esiste, che l’Italia non esiste, che il “made in Italy” è un’eccellenza da cancellare, che i prodotti provenienti da India, Cina e Brasile sono migliori, che il vino del Chianti e il latte del Mugello possono essere svenduti alla prima multinazionale che passa”.

Non è mancato anche da parte di Salvini il riferimento ai comunisti, “rispetto quelli di una volta, oggi non ci sono più i comunisti, c’è gente che si definisce di sinistra ma che non sa dove si trovano le fabbriche e che conosce solo i banchieri. Quelli che oggi sono al governo sono schifosi che con la sinistra vera non hanno niente a che spartire”. Ricordare le minacce e le intimidazioni di questi giorni era d’obbligo, “contro di noi ci sono quelli dei centri sociali, i comitati dei partigiani, le ‘studentesse e precarie antifasciste’, presenti ieri in Campidoglio – dopo una risata del pubblico ha continuato – Chi cazzo sono queste studentesse e precarie antifasciste? Se sei studentessa, il giorno dovresti essere a scuola o all’università, se sei precaria dovresti comunque essere a lavoro, se sei antifascista, nel 2015, hai sicuramente dei problemi”.

Non poteva mancare un riferimento alla manifestazione “Renzi a casa!” organizzata dalla Lega Nord per sabato 28 febbraio: “Contro Renzi e i suoi amici di Bruxelles che vogliono pensiero unico, moneta unica, cibo unico, letteratura unica, teatro unico, io proporrò un progetto che tuteli le differenze, la nostra cultura, la nostra cucina, il nostro dialetto, i nostri prodotti. Ed anche in questo senso va combattuta l’immigrazione: se gli stranieri diventano maggioranza, l’integrazione la subiamo noi, e scompare tutto ciò che è italiano”.

Il leader leghista ha poi concluso il suo intervento chiedendo “impegno per contrastare tutte queste logiche, è necessario mobilitarsi per votare e fare votare la Lega Nord e Borghi. Abbiamo tre mesi di tempo per far cambiare idea al toscano che ha intenzione di astenersi, non dobbiamo convincere i renziani a votarci, ma dobbiamo far capire ai delusi dalla politica che non possono vincere per altri settant’anni quelli del Monte dei Paschi di Siena“.

E per prendersi l’applauso finale lanciando un’ulteriore frecciata ai suoi avversari, Salvini ha ribadito che “se la Toscana cambia colore è un evento epocale, non solo italiano, ma internazionale” e si è detto pronto, in caso di successo , ad “aprire un conto al Monte dei Paschi di Siena ed uno al Banco dell’Etruria, per far contento anche il padre del ministro Boschi”.

Renato Vinciguerra

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