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Fase 2, Conte su Facebook spiega come sarà. Anzi no: “A giorni il piano dettagliato”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 21 apr – L’Italia riaprirà (ma senza fretta) a partire dal 4 maggio, con un piano differenziato per Regioni. E questo già si sapeva. Entro domenica sarà annunciato il piano dettagliato delle riaperture, pare. Con un lungo post su Facebook, Giuseppe Conte dà qualche altra indicazione di massima su come sarà la fase 2, quella della convivenza con il coronavirus una volta usciti di casa e tornati al lavoro. Il premier, spesso con i toni paternalistici che contraddistinguono la sua strategia di comunicazione, ammette che “molti cittadini sono stanchi degli sforzi sin qui compiuti e vorrebbero un significativo allentamento di queste misure o, addirittura, la loro totale abolizione. Vi sono poi le esigenze delle imprese e delle attività commerciali di ripartire al più presto. Mi piacerebbe poter dire: riapriamo tutto. Subito. Ripartiamo domattina”. Ma non si può, avverte Conte. “Una decisione del genere sarebbe irresponsabile. Farebbe risalire la curva del contagio in modo incontrollato e vanificherebbe tutti gli sforzi che abbiamo fatto sin qui. Tutti insieme”. Il lungo post è frutto della “annuncite” conclamata da cui è affetto il premier, che però spesso ci rifila tanta fuffa e zero notizie valide.

“Allentamento misure su base piano ben strutturato”

Pertanto, spiega il premier, “l’allentamento delle misure deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato e articolato. Dobbiamo riaprire sulla base di un programma che prenda in considerazione tutti i dettagli e incroci tutti i dati. Un programma serio, scientifico. Non possiamo permetterci di tralasciare nessun particolare. Vi faccio un esempio – prosegue Conte -. Non possiamo limitarci a pretendere, da parte della singola impresa, il rispetto del protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro che pure abbiamo predisposto per questa epidemia. Dobbiamo valutare anche i flussi dei lavoratori che la riapertura di questa impresa genera. Le percentuali di chi usa i mezzi pubblici, i mezzi privati, in quali orari, con quale densità. Come possiamo garantire all’interno dei mezzi di trasporto la distanza sociale? Come possiamo evitare che si creino sovraffollamenti, le famose ‘ore di punta’? Come favorire il ricorso a modalità di trasporto alternative e decongestionanti?“, si interroga il premier (che dovrà fornirci anche le risposte, a queste domande: è il suo lavoro).

Riapertura differente da Regione a Regione

Venendo a qualcosa di più concreto rispetto alla solita “fuffa” a cui ci ha abituati Conte, appare ovvio che la fase 2 sarà differenziata su base regionale, tenendo conto della diffusione dell’epidemia. Ma questo, lo ripetiamo, già si sapeva. “Perché – prosegue il premier con i suoi esempi – le caratteristiche e le modalità del trasporto in Basilicata non solo le stesse che in Lombardia. Come pure la recettività delle strutture ospedaliere cambia da Regione a Regione e deve essere costantemente commisurata al numero dei contagiati e dei pazienti di Covid-19″.

“Prima della fine della settimana i dettagli” (forse)

Il presidente del Consiglio poi conferma che l’uomo chiave della fase 2 è “Vittorio Colao che insieme a tanti altri esperti sta offrendo un contributo determinante per la stesura di un piano per una graduale e sostenibile riapertura, che tenga conto di tutti i molteplici aspetti, operativi e scientifici”. “Nei prossimi giorni – anticipa – analizzeremo a fondo questo piano di riapertura e ne approfondiremo tutti i dettagli”. Poi l’annuncio più interessante (in proporzione): “Prima della fine di questa settimana confido di comunicarvi questo piano e di illustrarvi i dettagli di questo articolato programma. Una previsione ragionevole è che lo applicheremo a partire dal prossimo 4 maggio”.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

roberto 21 Aprile 2020 - 10:45

Un dubbio! Ma a che serve la super commissione, guidata dal super commissario? Forse che servono a poco i già esistenti ministeri, con le loro corti di funzionari ed esperti? Un altro dubbio…. Come mai con tutti questi super commissari, super esperti, super testimoni, super eroi, siamo messi così male?

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