Roma, 7 feb – Cosa ne sarà del centrodestra berlusconiano? Mai come in queste ore, il partito dell’ex premier vive nell’incertezza più assoluta. Nei sondaggi, Forza Italia supera di poco il 14%. E sul futuro non c’è alcuna sicurezza.
Il partito, che nella sua nuova edizione post-Pdl ha appena un anno, è balcanizzato. Il Corriere della Sera raccoglie lo sfogo di Denis Verdini, citando ampi stralci di quelle che vengono definite le sue “memorie”. “Mi sento sollevato, libero da responsabilità. Osservo nani e ballerine far festa per la fine del Patto. Io sto seduto sulla riva del fiume in attesa di pescare qualche pesciolino. Come Mike Bongiorno, sto lì: busta numero uno, busta numero due e busta numero tre…”, si legge.
Sono immagini in parte sibilline. Come quelle usate per raccontare il momento del premier: “E Renzi sulla tolda di comando che – libero da patti – addomestica la tigre comunista alla sua sinistra, prepara rappresaglie, e intanto organizza truppe come faceva Masaniello: quelli con il fazzoletto di qua, quelli senza fazzoletto di là”. Il tono alla Nostradamus contribuisce a rendere l’atmosfera apocalittica che regna nel partito.
Verdini è stato l’artefice del patto del Nazareno e ora è il capro espiatorio designato, anche se un ristrettissimo margine di manovra per riannodare i fili tra Fi e Pd ancora gli resta. Sta di fatto che ormai nella galassia berlusconiana è lotta di tutti contro tutti. Forza Italia è sostanzialmente divisa in tre fazioni.
– C’è innanzitutto il nuovo cerchio magico. Eclissatisi i vecchi fedelissimi (Bondi, Scajola, Bonaiuti) ora sono emersi i Giovanni Toti, la senatrice Maria Rosaria Rossi, Marcello Fiori, il capogruppo in Senato Paolo Romani e altri “colonnelli” come Renato Brunetta, Laura Ravetto, Maurizio Gasparri, Mariastella Gelmini.
– Ci sono poi i nazarenisti, con a capo appunto Denis Verdini e attorno a lui i parlamentari Luca D’Alessandro, Gregorio Fontana, Francesco Giro, Ignazio Abrigniani.
– C’è infine l’opposizione interna dei fittiani. L’ex governatore pugliese sostiene di poter contare su una quarantina di parlamentari. Fra questi Daniele Capezzone, Saverio Romano, Francesco Paolo Sisto, Cinzia Bonfrisco, Maurizio Bianconi e Vincenzo D’Anna.
In tutto questo Matteo Renzi gongola. Dopo aver incassato le new entry da Scelta civica e aver rafforzato il patto con Ncd, il premier alterna bastone e carota con Berlusconi. “Se Forza Italia che ha sempre difeso il patto sulle riforme, adesso vuole rimangiarselo, buon appetito”, sibila Renzi, che aggiunge: “Ho sempre detto che voglio fare accordi con tutti e che non ci facciamo ricattare da nessuno. Perché i numeri ci sono, anche senza di loro. Spero che dentro FI prevalgano buon senso e ragionevolezza”.