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Così il green pass spacca la maggioranza

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 8 set – Maggioranza spaccata sull’estensione del green pass: Pd e M5S contro la Lega, che vota gli emendamenti di FdI. Problemi in vista per la cabina di regia che precederà il Consiglio dei ministri per il nuovo decreto legge. Obiettivo del governo è estendere l’obbligo del green pass sia ai dipendenti pubblici che ai lavoratori del settore privato. Ma sul fronte dei tamponi gratuiti – richiesti dalla Lega – ancora non c’è l’accordo. Allo stato attuale dovrebbero essere previsto solo in pochi casi. Come, per esempio, i lavoratori esentati dal vaccino per motivi di salute. Allo stato attuale dunque la cabina di regia rischia di slittare.

Green pass, la Lega vota l’emendamento di FdI

Dopo aver ritirato gli emendamenti per evitare il voto di fiducia, la Lega darà comunque battaglia in Aula sul green pass, votando gli emendamenti dell’opposizione. Anzi, ha già iniziato, votando un emendamento di FdI che chiedeva la cancellazione dell’obbligatorietà del certificato verde nei ristoranti. “Certo”, la Lega voterà alcuni emendamenti di FdI al decreto sul Green pass in discussione alla Camera. A confermarlo è Matteo Salvini, assicurando però che questo determina “zero” rischi per la tenuta del governo. “Non penso – spiega il leader della Lega – che il governo dipenda dal fatto che uno voglia andare al ristorante a mangiarsi la pizza con o senza il green pass. Penso che il governo abbia altre sfide ben più ambiziose rispetto a queste”.

Di Maio si straccia le vesti: “Preoccupati per stabilità governo”

La mossa (peraltro abbastanza aleatoria) della Lega spacca la maggioranza. ”Dobbiamo essere preoccupati per la stabilità del governo Draghi”, afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ospite a In Onda su La7 parlando di ”fibrillazione nel governo che impensierisce il percorso”. E ricordando che l’esecutivo guidato da Draghi è ”nato per completare la campagna vaccinale e spendere i 230 miliardi euro del Piano nazionale europeo di ripresa e resilienza”. ”La mia impressione – afferma l’esponente M5S – è che la Lega è combattuta tra inseguire la Meloni e Fratelli d’Italia o la linea del governo e il bene del Paese”.

Fiano: “C’è un problema di coerenza”

“‘Governo non rischia’, dice Salvini. Rischia la coerenza che in politica conta”. E’ l’attacco di Emanuele Fiano del Pd intervenendo alla Camera dopo il voto favorevole della Lega all’emendamento FdI. “Se un partito sta in un governo e i suoi ministri votano a favore di un decreto, che viene approvato all’unanimità, c’è un problema di coerenza. Si possono avere opinioni diverse – sottolinea Fiano – ma non su un passaggio così decisivo come la scelta di mettere il green pass”. “Fuori di qui – conclude l’esponente dem – si chiedono se c’è una maggioranza di governo coerente oppure no. Stare in maggioranza non è un gioco. O da una parte o dall’altra”. Il Pd insomma non perde occasione per svelare il “sogno proibito” di vedere la Lega fuori dal governo. Speranza vana, come ha ribadito Salvini.

M5S: “E’ la Lega di Salvini o la Lega di Giorgetti?”

Dovete chiarire agli italiani da che parte state. Non potete da un lato votare con l’opposizione per becero tornaconto elettorale e dall’altro raccontare che il green pass è da migliorare”. Sulla stessa linea dem il capogruppo M5S alla Camera Davide Crippa, il quale aggiunge: “Avete votato il soppressivo del green pass, non un miglioramento. Di fatto disconoscendo la linea che il governo ha portato in Consiglio dei ministri e che i ministri della Lega hanno votato. E’ la Lega di Salvini o la Lega di Giorgetti? Qualcuno ce lo può spiegare?”, conclude Crippa. Il riferimento è al fatto che con il ritiro degli emendamenti della Lega è passata la linea moderata del ministro dello Sviluppo economico. Ma poi il Carroccio ha votato con FdI.

Salvini: “Tutti erano informati di tutto”

Dal canto suo, Salvini fa presente che la maggioranza era a conoscenza della volontà della Lega di votare l’emendamento dell’opposizione. “Tutti erano informati di tutto”, ribadisce il leader della Lega in una intervista al Corriere della Sera. Nessuna ambiguità, dunque. “I vaccini sono entrati in 40 milioni di case, e va benissimo. Il green pass anche va benissimo negli stadi, nei teatri e nelle manifestazioni pubbliche. Ma noi possiamo ancora avere la libertà di chiedere i tamponi gratuiti?“, spiega Salvini. Poi aggiunge: “Sono saltati fuori la bellezza di 50 milioni di euro destinati ai tamponi gratuiti. Il dubbio è che se io non alzassi un po’ la voce, i 50 milioni poi non salterebbero fuori”. Infine la replica al segretario del Pd Enrico Letta, che accusa la Lega di essere inaffidabile. “Il Pd è ormai il partito dell’ipocrisia. E’ da un anno che tengono in ostaggio il Parlamento con l’omofobia“, accusa Salvini. “I suoi insulti – dice riferendosi a Letta – mi scivolano addosso”.

Adolfo Spezzaferro

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3 comments

Obbligo vaccinale, il voltafaccia di Conte: "Se serve M5S favorevole" | Il Primato Nazionale 8 Settembre 2021 - 12:24

[…] Così il green pass spacca la maggioranza […]

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Sergio Pacillo 8 Settembre 2021 - 9:01

Il green-pass non garantisce la non contagiosità di un ambiente.
È solo una scelta politica che serve ad altri scopi, per esempio quello di incentivare i vaccini.

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Prof. Massimo Sconvolto 18 Settembre 2021 - 9:28

Proprio perché il vaccino non immunizza quindi la vaccinazione obbligatoria sarebbe oggettivamente incostituzionale essendo un provvedimento sproporzionato e lapalissianamente inadeguato allo scopo hanno introdotto, grazie a costituzionaminchia, scusate il correttore, costituzionalisti con la bandiera a stelle e strisce sugli occhi, un obbligo surrettizio quanto meno di dubbia costituzionalità ex art. 4 Costituzione.

Vediamo cosa si inventeranno i suddetti per smentirmi.

Diranno che lo Stato rende effettivo il diritto offrendo un vaccino?

Il libero arbitrio è costituzionalmente garantito e comunque visto che il mezzo offerto non mi fa salvo dall’infezione ma ha pure effetti collaterali anche gravi se devo prendere il virus a prescindere preferisco farlo senza sprecare 30€ (2 dosi) di denaro pubblico che vengono anche dalle mie tasse.

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