Parole che sarebbero passate inosservate come i saluti di circostanza visti in troppe occasioni, se Beppe Grillo, dal suo blog, non avesse gridato alla censura: “hanno preferito mandare la pubblicitร ”, ha accusato sul suo profilo Facebook e, del resto, anche sul blog il testo integrale del discorso della Raggi รจ introdotto dalla premessa “censurato dal Tg1”. Che cosa ci fosse di tanto preoccupante da censurare, perรฒ, resta un mistero, dal momento che, a parte l’invocazione – una frasetta gettata lรฌ prima delle conclusioni – ad apportare alcune modifiche al funzionamento dell’Ue (in primis alla Convenzione di Dublino, quella che vincola il diritto d’asilo al paese d’arrivo del richiedente e che giร molti paesi applicano a piacimento) ed aggiungervi piรน strumenti di democrazia diretta, le parole del primo cittadino di Roma sprizzano europeismo da tutti i pori.
“Lโunione puรฒ essere maggiore della somma delle sue parti. Questo concetto รจ alla base della cultura europea, all’interno della quale le diversitร trovano valorizzazione nel rispetto delle identitร nazionali”. Parole chiare che, a parte la frase di circostanza sul rispetto delle identitร nazionali, chiedono a gran voce piรน unitร e, dunque, meno sovranitร , non certo una revisione del concetto di Europa: nient’altro puรฒ significare il riferimento ad essere piรน “della somma delle sue parti”, con le identitร nazionali cosรฌ apparentemente relegate ad una funzione piรน simbolica che politica e con un ruolo piรน passivo che attivo. E’, in breve, l’apertura verso l’idea federalista che sembra affacciarsi con discrezione sul movimento grillino; e lo confermano i richiami della Raggi ai cosiddetti padri fondatori dell’Ue, “Adenauer, De Gasperi, Monnet, Spinelli”. Proprio quell’Altiero Spinelli che, fra gli altri, sognava gli Stati Uniti d’Europa: “Questa รจ l’Europa, quella solidale dei popoli, che nel lontano 1957 si immaginava e che in parte abbiamo avuto in ereditร tutti noi. Una ereditร gioiosa e impegnativa da proseguire”. E’ quella ereditร che il Movimento Cinque Stelle, passati i tempi incendiari ed anti-europei, si impegna a seguire ora che punta ad essere forza di governo anche a livello nazionale.
“Questa Europa non poteva realizzarsi in un giorno. Dobbiamo realizzarla noi, dobbiamo realizzare una comunitร solidale. Stare insieme richiede impegno, soprattutto dopo anni segnati da una violenta crisi finanziaria che ha messo a nudo errori”. E ancora, in un discorso in cui mai viene fuori la parola “sovranitร ”, Raggi aggiunge: “La nostra generazione รจ chiamata a portare avanti quel sogno di Europa, ritornando allo spirito di quegli anni che oggi non c’รจ piรน e va recuperato”. L’obiettivo dei Cinque Stelle, dunque, รจ realizzare quell’idea, stare insieme sempre e comunque in questa Europa, che mai viene messa in discussione a livello strutturale o politico dal sindaco della capitale e che, anzi, ricorda lo “spirito rivoluzionario, cita papa Francesco (che, alla vigilia della visita pastorale a Milano aveva parlato contro i populismi che creano divisioni) e avverte: “sono presenti forze di coesione e di disgregazione”. E’ evidente, ormai, che i grillini hanno fatto l’ennesimo salto della quaglia e preferiscono presentarsi anche loro appunto come forza di “coesione” contro quei populismi dai quali lo stesso Grillo ha piรน volte messo in guardia, presentando il movimento come una sorta di parafulmine. Un invito alla coesione che lascia il tempo che trova dal momento che, nei fatti, non significa certo coesione reale tra i popoli europei ma soltanto una cosa: nel Movimento Cinque Stelle la sovranitร nazionale non รจ (piรน?) una prioritร .
Emmanuel Raffaele
1 commento
Lo sapete vero che il M5S non ha mai proposto un referendum per uscire dall’UE ma solo un referendum consultivo sulla permanenza nella moneta unica (euro)? No cosรฌ, tanto per fare un po’ di corretta informazione