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Guerra al contante e galera per gli evasori. Ecco la manovra giallofucsia

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 16 ott – Arriva la manovra che dichiara guerra all’evasione fiscale e al contante. Dopo sei ore di Consiglio dei ministri, in cui i giallofucsia non trovavano l’intesa sul carcere per gli evasori, fortemente voluto dai 5 Stelle, e l’abbassamento della soglia di prelievo del contante a 1.000 euro, osteggiato da Italia Viva, il governo Conte bis dà il via libera – salvo intese – alla legge di Bilancio per il 2020 e al decreto Fiscale collegato alla manovra. Altro fronte su cui M5S, Pd e Iv si sono “scornati”, Quota 100: ebbene, nel 2020 non cambierà (con buona pace di Matteo Renzi, contrario al rinnovo della misura). E le tasse saranno tagliate soltanto ai lavoratori. Sono questi i punti cardine della prima intesa dei giallofucsia. Quando, dopo ore di Cdm fiume, il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, seguiti poco dopo dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, sono arrivati nella sala stampa di Palazzo Chigi, l’intesa che è stata resa nota è che il tetto al contante calerà, ma gradualmente: da 3.000 a 2.000 euro e poi a 1.000 euro dal 2022. E che per gli evasori per ora si aggrava la pena solo per un reato, la dichiarazione fraudolenta: la norma inserita nel dl Fiscale è un primo tassello, assicurano, su cui agganciare il pacchetto complessivo che arriverà via emendamento. E’ questa la garanzia inserita per tranquillizzare i 5 Stelle.

Approvato anche il Documento programmatico di bilancio

Sempre ieri – era questo il proposito iniziale – il governo ha dato l’ok al Documento programmatico di bilancio (Dpb) che indica i cardini della legge di Bilancio e viene inviato alla Commissione Ue per la valutazione sulla sostenibilità e congruità delle misure di finanza pubblica dei singoli paesi membri. Nel Documento sono dettagliate le misure della manovra, composta appunto dalla legge di Bilancio e dal decreto Fiscale, sui quali è stato avviato l’esame a Palazzo Chigi.

Sterilizzato l’aumento dell’Iva, riduzione del cuneo fiscale

Il ministro dell’Economia fa presente di essere “riusciti a sterilizzare completamente l’aumento dell’Iva: la manovra mette tre miliardi nel 2020 per la riduzione del cuneo fiscale“. Nel complesso, spiega Gualtieri, 3 miliardi arrivano da misure per il contrasto all’evasione, sulle frodi fiscali e i giochi. Altri 3 miliardi arrivano dall’extragettito dei pagamenti legati agli Isa, gli Indici sintetici di affidabilità (per l’emersione spontanea di redditi imponibili). Nella legge di Bilancio c’è la “conferma dell’Ape social e di opzione donna”. In manovra, ha precisato il ministro dem, sono previsti “600 milioni aggiuntivi per la famiglia, per una serie di misure a partire dalla gratuità asili nido per gran parte della popolazione”. È confermato anche un “piano per la costruzione di nuovi asili nido”. Insieme al ministro della Giustizia ha poi fatto sapere che la pena detentiva per la dichiarazione fraudolenta sale a otto anni.

I giallofucsia contano di fare cassa con la lotta all’evasione

Lotteremo contro l’evasione fiscale come mai fatto prima. Non posso accettare che gli italiani onesti paghino più tasse per colpa di coloro che non le pagano affatto. E fino a quando ci sarò io, questa sarà una priorità assoluta dell’azione di governo“. Così a Cdm ancora in corso, Conte ha scritto su Facebook. Insomma, i giallofucsia contano di fare cassa con il recupero dei soldi non dichiarati. Il deterrente del carcere, in tal senso, dovrebbe diciamo invogliare l’emersione spontanea. L’altro modo escogitato dall’esecutivo per contrastare l’evasione è la guerra al contante. Il paradosso è che per farlo, i giallofucsia spenderanno dei soldi. Arriva infatti il “super bonus da riconoscersi all’inizio del 2021 in relazione alle spese effettuate con strumenti di pagamento tracciabili nei settori in cui è ancora molto diffuso l’uso del contante, nonché l’istituzione di estrazioni e premi speciali per le spese pagate con moneta elettronica e sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti con carte di credito o bancomat”, come si legge in una nota ufficiale di Palazzo Chigi.

Adolfo Spezzaferro

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2 comments

Serena 16 Ottobre 2019 - 10:19

Già non siamo abbastanza incasinati… ma sì, incasineteci la vita sempre peggio…

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Sergio Pacillo 17 Ottobre 2019 - 10:25

Dichiarare guerra al contante è come dichiarare guerra alla libera circolazione dei capitali, che è uno dei principi fondamentali della Unione Europea.
Questi non sono neppure europeisti !

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