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“Impariamo dai sovranisti ad ascoltare gli italiani“. Alla fine ci è arrivato anche Zingaretti

by Cristina Gauri
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zingaretti

Roma, 31 ott – «I cittadini impauriti vogliono ritrovare la loro “casa”. La loro “casa interiore”, protettiva e in grado di far loro esprimere i bisogni, i desideri e i talenti di cui sono dotati. Non si vive senza una “casa“. La destra sovranista in tutto il mondo, e la Lega in Italia, propongono approdi forti e chiari». Alla fine c’è arrivato anche Zingaretti. Il leader del Partito democratico, a qualche giorno dalla disfatta elettorale umbra, è apparso sulle pagine del Corriere con una struggente lettera a metà tra l’autocritica, il mea culpa (fino a un certo punto, ché non è colpa del Pd se gli italiani sono dei poveracci impauriti dal nuovo che avanza, suggestionati dal canto delle sirene sovraniste) e il «ripartiamo da qui».

«Ci si domanda spesso perché Salvini e la destra siano così forti – prosegue Zingaretti. – I motivi sono molti tra cui sicuramente la presenza nel territorio. Ma ce ne è uno, in particolare, che generalmente viene poco analizzato nei commenti e nel dibattito politico. La destra ha saputo più di noi cogliere lo smarrimento degli italiani, lo sradicamento di legami antichi, la paura della frammentazione e della dispersione». Tutte le paure, insomma, che la sinistra italiana si è ben guardata dall’estirpare dagli animi del proprio popolo. «Si dice: è la globalizzazione. Ma come sappiamo essa crea opportunità, insieme a tante fragilità e incertezze», spiega. Per il presidente della Regione Lazio i simboli identitari e le sicurezze ideologiche sono «approdi, forme a cui aggrapparsi», ovviamente «autoritari, regressivi e intollerabili per noi, illiberali e xenofobi» ma non nega il loro appeal sul popolino ignorante.

E poi passa all’autocritica vera: descrive gli anni del Pd come «una storia di conflitti, separazioni, di chiusure e a volte di egoismi: il rintanarsi nel proprio io, quando era essenziale far sentire al popolo la forza del noi e la voglia di sentirsi parte di una comunità». E quindi via alla riforma del partito dopo 12 anni: «con coraggio stiamo rimettendo mano in modo radicale allo statuto». Precisando però che «Non si tratta di cambiare qualche regola ma di una scelta politica di fondo. Cambiare davvero tutto per dare alla democrazia italiana un soggetto plurale ricco e partecipato della politica».

In tutto questo è comunque interessante notare come, nonostante l’ammissione di sconfitta, per tutta la missiva aleggi quel costante mix di senso di superiorità, accondiscendenza e paternalismo nei confronti degli italiani che non votano dem. Il senso di superiorità dei dem è genetico, sotto l’epidermide, fa parte dello strato di pelle che non potranno mai cambiare. Vedremo se questi nuovi dem avranno davvero il coraggio di mettere il naso fuori da palazzi e salotti e «sporcarsi» di Paese reale.

Cristina Gauri

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Commodo 31 Ottobre 2019 - 4:50

ZIGAGNOTTI c’è sempre arrivato… Le sue parole sono il solito, ora goffo e scoperto tentativo, per imbonire ed intortare i SOLITI FESSI. (Per poi fotterseli per bene per anni &annorum una volta avuti i voti! Lo fanno senza avere i VOTI! Quindi… FIGURIAMOCI!!!). “Bambini! Venite ! PARVULOS! C’è un applauso da fare al “BAU BAU”! (E pure a BIBBIANO! n.d.r.).

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Jos 31 Ottobre 2019 - 5:16

…i comunisti radical liberali globalisti….il partito comunista cino-italiano…:-))))

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ugo 31 Ottobre 2019 - 10:25

Sarà sicuramente un mio limite, ma nelle dichiarazioni di ‘sto “costui” (Zingaretti) non sono riuscito a cogliere quel “faremo da subito quel che vuole la maggioranza degli Italiani” che ci si aspetterebbe da un appassionato di democrazia. Dunque, di cosa blatera, questo “costui” che ai miei occhi appare come un oligarca senza se e senza ma?

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Sergio Pacillo 1 Novembre 2019 - 1:24

Vuoi vedere che costui, per piacere agli italiani, si fá sovranista!

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Attilio 1 Novembre 2019 - 7:26

Io penso che non siano commentabili le idiozie che dice. Uno che ritiene un populino ignorante quelli che non sono di sinistra sarebbe da commissione parlamentare altro che la farsa della Segre che oltretutto sono convinto che i mex che la signora dice di aver ricevuto sia il frutto di una macchinosa impostazione proprio della sinistra che in fatto di intrighi nazionali è una nave scuola. Detto questo aggiungo soltanto una cosa. Io come più della metà degli italiani non ho votato questi soggetti manettari tassararoli e soprattutto falsi che si riempiono la bocca con la parola democrazia e poi stanno al potere senza che il popolo democratico li abbia votati. Vi sembra poco? Mando un sentito abbraccio alla signora Segre che penso stia divenendo oggetto di guerriglia parlamentare per screditare altri soggetti. Il razzismo non potrà mai unire i popoli ne tanto meno la sinistra potrà mai essere un collante per unire il popolo italiano. Sono troppo attaccati ai sistemi capitalsiti che riducono i paesi e le nazioni in povertà e schiavitù.

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