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Dal saluto romano al consiglio comunale: parla Bonazza

by Roberto Derta
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Andrea BonazzaBolzano, 11 mag – Nelle elezioni comunali di Bolzano, che hanno visto una forte affermazione del candidato di centrosinistra Luigi Spagnolli, fa rumore il 6,8% conquistato dalla coalizione outsider, quella per Benussi sindaco, sostenuta da una lista civica e da CasaPound Italia. Desta scalpore, soprattutto, l’ingresso in consiglio comunale di Andrea Bonazza, passato alle cronache qualche tempo fa per essere stato condannato per apologia di fascismo dopo aver fatto il saluto romano in occasione della deposizione di una corona alla lapide che ricorda le vittime delle foibe.

Bonazza, CasaPound mette a segno un risultato importante a Bolzano…

Assolutamente sì. Abbiamo un consigliere comunale eletto con la lista di CasaPound, che sono io. In più dovremmo avere eletto tre consiglieri in tre circoscrizioni. Poi nella lista civica per Benussi sindaco abbiamo eletto il candidato sindaco e Luigi Schiatti, un altro ragazzo tesserato con CasaPound Bolzano. Aggiungo che per la prima volta ci siamo presentati staccati da Unitalia, che ha fatto altre scelte, ma uno dei loro eletti è un nostro caro amico, un ragazzo che è cresciuto con noi e che viene dalla scuola politica di CasaPound, quindi gli facciamo gli auguri.

Un risultato superiore alle attese?

No, anzi, ce lo aspettavamo, per il lavoro che facciamo da anni sulla città. Quello che ci ha sorpreso positivamente, semmai, è stato il fatto che io e Sandro Trigolo, sempre di CasaPound, siamo stati i consiglieri più votati di tutto il centrodestra.

Tutto questo quando pochi mesi fa sei finito su tutti i giornali dopo una condanna relativa a un saluto romano fatto in occasione di una commemorazione per le foibe. Al di là delle spiacevoli conseguenze giudiziarie, non si può certo dire che quella storia ti abbia danneggiato politicamente…

No, infatti. Ho ricevuto tantissima solidarietà, da parte del nostro mondo politico ma anche da persone comuni, dagli abitanti del mio quartiere etc. Le crociate ideologiche non pagano. Anzi, per quel che ci riguarda possiamo dire che ci rafforzano. Inoltre in campagna elettorale siamo stati penalizzati anche da alcuni episodi di scontri, per esempio una settimana fa quando è venuto Salvini i nostri candidati sono stati manganellati dalla polizia.

Ora a Bolzano si andrà al ballottaggio. Cosa farà CasaPound Bolzano?

Non abbiamo ancora deciso, decideremo in base ai progetti per la città che saranno messi in campo.

A Bolzano CasaPound è andata alle elezioni con il proprio simbolo. Nel resto d’Italia Cpi ha invece puntato sul progetto di Sovranità, a sostegno di Matteo Salvini. Perché questa differenza?

Con i ragazzi della Lega, in realtà, abbiamo un ottimo rapporto e anche qui sta partendo il progetto di Sovranità, quindi nessuna eccezione rispetto al percorso nazionale. Se in queste elezioni non c’è stato il simbolo di Sovranità non è dipeso da noi né dai ragazzi della Lega di Bolzano, ma da altre circostanze su cui credo sia inutile tornare. Ora vogliamo solo portare nelle aule delle istituzioni locali il nostro progetto, le nostre idee e la nostra passione.

Roberto Derta

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