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“Serve lo ius soli”. Così Letta e Lamorgese strappano solo sbadigli

by Eugenio Palazzini
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Roma, 10 ago – Un disco rotto dopo le Olimpiadi, sonori sbadigli strappati nella calura estiva: parla Enrico Letta. Il segretario del Pd – già emigrato a Parigi – torna a straparlare di ius soli, cogliendo l’occasione di ripetersi e annoiarci dopo i Giochi olimpici. Se tenesse una lezione sull’ascolto, Letta otterrebbe il mirabolante risultato di far addormentare tutti gli studenti.
Intanto, per non smentirci, mette di nuovo mano al tema della cittadinanza, sparando la solita fesseria. “Dopo le Olimpiadi la consapevolezza credo sia divenuta più generale. Per questo rivolgo un appello a tutte le forze politiche ad aprire una discussione in Parlamento e a trovare una soluzione sullo ius soli”. Su 40 medaglie portate a casa dall’Italia, 38 arrivano totalmente da atleti italiani per ius sanguinis. Eppure sarebbe bastato un terzo posto in una qualunque disciplina olimpica per far pronunciare amenità alla sinistra italiana.

Leggi anche: Ma quale ius soli: giù le mani da Marcell Jacobs, italiano d’oro che ha rifiutato la cittadinanza americana

Come Letta e Lamorgese rispolverano lo ius soli

C’è da dire che l’assist lo ha offerto incautamente il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha tirato fuori la versione “opportunistica” dello ius soli: quello sportivo. Poi è arrivato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che non sa che pesci prendere con sbarchi e green pass ma invoca un futuro multietnico: “Dobbiamo ricordarci non solo quando gli atleti vincono le medaglie. La politica – ha detto Lamorgese – dovrà fare i suoi riscontri e spero si arrivi a una sintesi politica: dobbiamo aiutare le seconde generazioni a farle sentire parte integrante della società”. Dura la replica di Matteo Salvini: “Invece di vaneggiare sullo ius soli, visto che siamo il Paese europeo che negli ultimi anni ha concesso più cittadinanze in assoluto, dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia. Ci sono decine di migliaia di sbarchi organizzati dagli scafisti, senza che il Viminale muova un dito”, ha detto il leader della Lega.

Dal salotto alla spiaggia

E ancora Letta, tra uno sbadiglio e l’altro: “È un tema che non c’entra nulla con la sicurezza e la gestione dei migranti. C’entra con l’equità, l’integrazione, la vitalità di una società che è cambiata a dispetto della lettura faziosa che ne fanno i populisti”. Schermaglie estive, smodati usi del ventaglio pur di non assopirsi in riva al mare. La sinistra ha solo temporaneamente sostituito il salotto con la spiaggia. Poi a fine settembre si tornerà a parlare di ddl Zan e lo ius soli passerà in cavalleria. In fondo, quando mancano idee serie, visione politica e progettualità, ci si accontenta di sparare vuoti slogan all’occorrenza.

Eugenio Palazzini

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“Macché simbolo dello ius soli, io corro e basta”: Jacobs zittisce così gli immigrazionisti | Il Primato Nazionale 11 Agosto 2021 - 11:27

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