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“La parola centro mi fa schifo”: Calenda contro l’alleanza Renzi-Toti. Stop pure da Brugnaro

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 7 feb – Carlo Calenda boccia senza appello l’alleanza Renzi-Toti: “La parola centro mi fa schifo“. E pure il presidente di Coraggio Italia Luigi Brugnaro sconfessa il governatore ligure: “La loro è una fuga in avanti, ripartire dal centrodestra“. Insomma, le grandi (si fa per dire) manovre verso il centro già vedono contrapposti i centristi di sinistra con quelli più vicini alla destra. Molto rumore per nulla, dunque.

Calenda contro l’alleanza Renzi-Toti: “La parola centro mi fa schifo”

La mossa di Renzi e Toti però un risultato già lo ha ottenuto: far schierare Calenda a sinistra. Il leader di Azione infatti è alleato con +Europa di Benedetto Della Vedova ed Emma Bonino, di certo non un partito di centrodestra. Ebbene, l’ex ministro ai tempi del Pd boccia sonoramente il progetto del leader di Iv e del governatore ligure. “La parola centro mi fa schifo”, taglia corto Calenda, facendo sapere che “non parteciperà ad alcun progetto centrista frutto della somma di piccole forze parlamentari“. Ma che, al contrario, “il percorso di Azione e +Europa andrà avanti distinto da quello delle forze centriste. Noi lavoriamo a una proposta riformista e liberaldemocratica. Centrismo e moderatismo non sono valori in cui ci riconosciamo”, chiarisce.

Il leader di Azione: “Non saremo ago bilancia ma perno per portare di nuovo Draghi al governo”

Il leader di Azione ci tiene a precisare che non vuole fare l’ago della bilancia per un nuovo centro, ma di essere il perno che porterà di nuovo Draghi al governo con una maggioranza Ursula. Insomma, una maggioranza senza estremi, che per lui sarebbero Lega e FdI (che dire dei compagni di LeU?). L’ex ministro dem ribadisce: “L’ago delle bilancia è quello che prende il 5% e fa prevalere destra o sinistra, a seconda di chi gli offre più sottosegretari. Il perno è quello che stacca gli estremi e, con una maggioranza Ursula, porta di nuovo Draghi al governo”. Che dire, Calenda si è già (ri)messo nelle mani del premier e del partito che forse l’ex numero uno della Bce guiderà (in stile Monti, per intenderci).

“Renzi è già a destra: ha scelto il centrino”

L’ex compagno di partito di Renzi poi spara a zero verso colui che fu il suo premier: “Vuole fare la vita del pensionato pagato da chi gli pare o il politico?”. Il leader di Azione non ha dubbi: Renzi “è già a destra: ha scelto di stare da quella parte. Ha scelto il centrino, che finirà per essere un’appendice di Forza Italia”. “Quella da premier riformista a un’alleanza con Mastella e Cesa a me sembra una traiettoria sbandata”.

Brugnaro: “Ho fondato Coraggio Italia come soggetto ancorato al centrodestra”

Il progetto di Renzi (fu Pd) e Toti (fu Forza Italia) viene sonoramente bocciato anche dall’altro maggiorente di Coraggio Italia, la creaturina del governatore ligure. “Ho fondato Coraggio Italia a casa mia con Marco Marin. Con Berlusconi avevamo parlato di creare un qualcosa che doveva chiamarsi Altra Italia, comunque un soggetto ancorato al centrodestra e dunque tutte queste fughe in avanti che vedo fare verso il centro credo che abbiano bisogno di maggiore ponderazione”. Così il sindaco di Venezia Brugnaro, intervistato da Quotidiano nazionale.

“Queste fughe in avanti di Giovanni Toti e di Gaetano Quagliariello verso Matteo Renzi mi sembrano un po’ premature, non ho apprezzato questo comportamento di alleanze che nascono a cena e poi casomai muoiono nell’arco di un mattino – spiega Brugnaro -. Io faccio della coerenza un punto ineludibile della mia azione politica, perché dalla coerenza dobbiamo ripartire e dunque per me la base politica è e resta il centrodestra. E da lì intendo ripartire. Renzi è senz’altro un interlocutore, ma non mi faccio dettare l’agenda politica da altri“.

Tutti guardano al centro (e il centrodestra non c’è più)

Brugnaro specifica: “Io punto ad una federazione di centro che vada da Matteo Salvini ai 5 Stelle, comunque saldamente ancorata al centrodestra, perché io da lì provengo e lì intendo restare”. Insomma, a sentire un po’ tutti questo centro è affollatissimo. Anche perché pure la nuova Lega (si fa per dire) vuole guardare ai moderati. In tutto questo si registra almeno per adesso la fine del centrodestra. E qualcosa ci dice che tutta questa voglia di centro c’entra eccome.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Cesare 7 Febbraio 2022 - 3:05

Barzelleta sull’ europa;
cosa sono 3 inglesi?….Un club!!
e 3 francesi?…una coppia!!
3 svizzeri??..3 svizzeri
e 3 italiani??..4 partiti politici!!

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