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La Boldrini ammette le bugie sulle foibe. Ora serve solo un altro sforzo…

by La Redazione
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boldriniRoma, 10 feb – Che alcune delle rare parole chiare su ciò che è stato fatto non tanto agli infoibati ma alla loro memoria dovesse arrivare dalla grande sacerdotessa del politicamente corretto in pochi se lo sarebbero aspettato.

Il presidente (o presidenta) della Camera Laura Boldrini, intervenendo in aula a palazzo Montecitorio, è stata chiara: le istituzioni hanno “un debito” verso le vittime italiane “di una violenza brutale”, rispetto alla quale “dobbiamo assumerci la responsabilità di aver negato o teso a oscurare la verità“.

Quella tragedia, ha detto fra l’altro Boldrini, “è un monito per il passato e per il futuro: contro l’intolleranza, le dittature, le guerre e ogni tendenza a nascondere la verità“.

“Il Parlamento -ha ricordato la Boldrini – con l’approvazione a larghissima maggioranza della legge n. 92 del 2004, ha realizzato uno dei suoi atti più elevati e significativi, colmando, finalmente, un debito di riconoscenza verso la memoria delle migliaia di italiani che rimasero vittime di una violenza cieca e brutale messa in atto da parte jugoslava. Come disse nel 2007 l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano -ha proseguito- dobbiamo infatti assumerci la responsabilità di ‘aver negato, o teso ad ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell’averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali’. L’istituzione del giorno del ricordo è stato quindi un fondamentale passaggio di un percorso di verità, che ha consentito di ricollocare nella memoria nazionale i drammi di tanti italiani, ma anche di dare riconoscimento alla loro capacità di guardare avanti e partecipare alla costruzione dell’Italia democratica”.

Preso atto dell’ammissione di colpevolezza circa l’omissione della verità, resta ora da fare il passo successivo: nominare, nel corso della commemorazione, due parole ancora tabù: “comunismo” e “antifascismo”. Altrimenti sembra che “foiba” sia il nome di una epidemia che verso la fine della guerra colpì le popolazioni sul confine orientale. E invece va detto con chiarezza che quelle stragi furono comuniste e antifasciste. Forza, presidente/a, ancora uno sforzo.

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