Roma, 28 ott – A leggere il comunicato ufficiale del Movimento 5 Stelle sulla debacle in Umbria, sembra come che i 5 Stelle si siano risvegliati da un brutto sogno, che perรฒ non รจ la realtร . Anzi, lucidamente, l’analisi che propongono รจ che la sconfitta – 20 punti percentuali dilapidati dalle Politiche del 2018 – รจ colpa degli altri, dei cattivi compagni (in tal caso, la parola vale doppio) di strada. Come a dire, noi da soli avremmo fatto molto meglio, invece siamo stati penalizzati dall’alleanza elettorale. Un’analisi che se fosse minimamente un’autocritica dovrebbe far aprire gli occhi sul fatto che la madre di tutte le alleanze, quella del governo giallofucsia, proprio non piace agli elettori e penalizzerร sempre piรน il Movimento.
Ora i 5 Stelle puntano a essere la terza via. E’ unย po’ tardi perรฒ…
“Il patto civico per lโUmbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma lโesperimento non ha funzionato“, dice il comunicato sul Blog delle Stelle, in cui si sottolinea che “Il Movimento nella sua storia non aveva mai provato una strada simile. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti“. Insomma, l’analisi รจ chiara: soltanto da soli si vince. Certo, certo.
“Stare al governo con altri partiti sacrifica il nostro consenso”
Poi perรฒ i pentastellati spostano il discorso dall’Umbria all’esperienza di governo: “Dalla formazione del primo esecutivo ci รจ stato subito chiaro che stare al governo con un’altra forza politica โ che sia la Lega o che sia il Pd โ sacrifica il consenso del Movimento 5 Stelle“. Non c’รจ che dire, una lettura degna di Lapalisse. “Senza raggiungere il 51% imposto dalla legge elettorale, abbiamo avuto bisogno necessariamente di trovare altre forze politiche per governare”. Con il 51% invece il M5S governerebbe da solo. E allora sรฌ che farebbe bene e non perderebbe consensi. Insomma, i 5 Stelle appaiono scollati dalla realtร . Oltre che poco onesti, visto che tentano di “accollare” la sconfitta agli alleati.
La base รจ scontenta. Di Maio si รจ bruciato
Intanto, la base grillina รจ nel pallone, scontenta e arrabbiata. Tanto che la deputata umbra Tiziana Ciprini, intercettando e facendo suoi i malumori degli elettori pentastellati, ammette: “Era meglio perdere da soli che perdere la faccia… Il feedback che ricevevo dalla gente era sempre lo stesso: non siete piรน credibili. Purtroppo iniziare a sperimentare l’alleanza territoriale col Pd proprio in Umbria รจ stato il colmo“, attacca la parlamentare, secondo la quale “si รจ azzardato troppo”. Il senatore Stefano Lucidi invece critica l’inefficienza del Movimento: “I motivi del successo sono vari. Temi semplici e immediati da comunicare, macchina organizzativa efficiente, filiera politica autorevole sul territorio. Quello che manca a noi“. Anche il senatore Gianluigi Paragone, da sempre contrario all’alleanza giallofucsia, condanna l’accordo elettorale. “L’abbiamo pagata – dice in diretta Facebook – perchรฉ accade quando non hai coerenza. Il Movimento deve fare il Movimento“. Ora per il capo politico Luigi Di Maio (che per adesso รจ in silenzio stampa) appare evidente che con la fine dell’esperienza di governo si concluderร anche la sua leadership nel M5S. Infatti i due veri capi del Movimento, Beppe Grillo e Davide Casaleggio, costretti a proseguire l’esperienza del Conte bis, dovranno prepararsi al dopo. E – come รจ consuetudine – nel tentativo di rinnovarsi e recuperare consensi dovranno individuare un nuovo uomo-immagine.
Adolfo Spezzaferro
3 comments
Per favore, informate l’On. Tiziana Ciprini che nella lingua Italiana esiste anche il CONDIZIONALE ovvero che la di lei frase [โEra meglio perdere da soli che perdere la facciaโฆ (omissis)”] appare grammaticalmente scorretta ed e’ da sostituire con un “SAREBBE STATO meglio (etc.)…”
Scusate la pedanteria & grazie per l’attenzione
Tolti quattro quinti di voti al partito di chi voleva togliere il voto agli anziani sopra i 65 anni!
Mi correggo: Pardon, nel mio precedente commento ho fatto male i conti riguardo ai 4/5 di voti persi; comunque sia tolti tantissimi voti al partito di chi voleva togliere il voto agli anziani sopra i 65 anni.