Roma, 9 giu – Non è arrivata ancora nessuna smentita da nessun big di Forza Italia all’intervista di Alessandra Mussolini al Messaggero cui la stessa così riassume il senso della propria candidatura a Roma come capolista di Forza Italia: “La mia missione, per volere di Berlusconi , era un’altra. Impedire l’accesso della Meloni al ballottaggio. E siccome siamo riusciti a tenerla fuori, altro che depressa: io sono contenta”. Si sapeva, ma sentirlo dire in modo così cristallino fa un certo effetto.
La Meloni, comunque, non si dichiara sorpresa: “E’ quello che noi abbiamo sostenuto fin dal primo giorno: l’appoggio di Berlusconi a Marchini e a una coalizione senza alcuna possibilitĂ di vittoria, che metteva insieme Alfano e Storace, Casini e Alemanno, poteva spiegarsi solo con la volontĂ di ostacolare il centro destra e aiutare il PD di Renzi ad arrivare al ballottaggio. ChissĂ in cambio di quale cortesia”. PiĂą duro il commento di Fabio Rampelli: “Questo ‘tentato omicidio’ toglie a Berlusconi ogni ambizione a federatore del centrodestra perchĂ© chi apre ostilitĂ così meschine, offendendo tutti i cittadini della Capitale e tutta la gente disinteressatamente collocata a destra, diventa ‘parte’ e rinuncia a essere sintesi. Non riesco a immaginare come un signore ricco di ottant’anni, due volte capo del governo italiano e alla testa di un impero economico possa diventare così perfido, pur ammettendo che anche la nipote del Duce non fa una bella figura: tentata killer in salsa Badoglio”.
Sorvolando sull’ammiccamento all’immaginario storico fascista che lascia il tempo che trova, l’ira degli esponenti di Fratelli d’Italia è comprensibile. A Roma non c’è stata una divergenza sui programmi o sulle strategie, c’è stato un killeraggio preciso, su mandato di Berlusconi, per favorire Renzi. Una cosa grossa, insomma. Una cosa che deve avere delle conseguenze. E quali saranno? Che Berlusconi, secondo Rampelli, non potrĂ piĂą fare il “federatore del centrodestra”. Come dire: hai tentato di uccidermi? Allora non sei piĂą il mio migliore amico, ma nulla impedisce di prenderci una birra insieme ogni tanto. Tutto questo mentre al ballottaggio di Milano, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Ncd staranno tutti insieme appassionatamente. La sproporzione tra l’offesa subita e le conseguenze paventate è assurda e risibile: se non si rompe, definitivamente, per una cosa del genere, per cosa mai si deve rompere un’alleanza politica? E infatti lo stesso Rampelli spodesta Berlusconi dal ruolo di “federatore del centrodestra”, mica mette in discussione il concetto stesso di centrodestra. E anche sul cambio di leadership ci sarebbe da ridire: chi prenderĂ quindi il posto del Cav? La Meloni? Salvini? Ne hanno la forza? Secondo molti analisti oggi ne hanno meno che prima delle elezioni. Insomma, se la Mussolini ha dimostrato una volta di piĂą che la sua dimensione riguarda l’avanspettacolo anzichĂ© la politica, i ben piĂą “centrati” Rampelli e Meloni non ne escono meglio.
PS: lo sfogo di Rampelli finisce citando “l’allegra compagnia di sfascisti” che avrebbe sabotato la Meloni: “Chi con Monti e chi con Alba dorata, chi con Renzi e chi con Alfano, non è importante la compagnia, nĂ© dove andare, ma condividere il delitto”. D’accordo per gli amici di Monti, Renzi e Alfano, ma che c’entra Alba Dorata? Nessun movimento italiano ha rapporti con il partito greco. Nessuno a parte CasaPound. Rampelli voleva quindi il voto del movimento di via Napoleone III? Anche questa, nel suo piccolo, è una notizia.
Adriano Scianca
La Mussolini stava bene a fare i calendari erotici, ma ora la vedo ancora meglio, vista la sua provocante maturitĂ , in un bel film porno di extreme anal penetration.
La simpatia di Scianna per casapound appannaggio la tenuta del ragionamento svolto. La Meloni e FDI hanno giĂ dichiarato che il vecchio cen tr o destra è irrimediabilmente defunto e non piĂą proponibile. Libero scianca di non crederci ma i fatti parlano di una rottura profonda. L’importante, in ogni caso, è proporre idee e programmi ben precisi e poi ci si può allegare elettorali ente cos’altroforze, senza ddivenire il tappetino ininfluente.
Due cose non ho capito della Meloni: 1) come cazzo le è venuto in mente di proporre la candidatura di Rita Dalla Chiesa, a cosa può essere dovuta questa brillante trovata; 2) cosa pensa di tirar fuori da un alleanza con quel cialtrone politicamente inetto di Berlusconi.
Ho sempre provato simpatia per lei, ma la sua occasione di governo l’ha giĂ avuta: risultati zero.
Quanto alla Mussolini sono daccordo con Milo: amplesso anale con immigrato nigeriano, così uniamo anche il sacro col profano e diamo un’ultima consistente possibilitĂ di successo ad una politicante fallita. Del resto, il suo povero nonno ha giĂ avuto ben altro, a causa sua, per rivoltarsi nella tomba.
Non mi frega niente della Meloni, ma la Mussolini è, come si dice a Napoli, una vaiassa, ignorante, volgare, presuntuosa e pure serva, indegna del nome che porta. Sarebbe bene che pensasse al marito che si scopava le mignotte minorenni e abbassasse un po’ la cresta.