Roma, 30 mag – Piangi e fotti. È sempre questa la strategia dei «buoni», di quelli che l’odio e l’intolleranza se li possono permettere. Perché coccolati e tutelati da un intero apparato cultural-mediatico. La sparano grossa e poi fanno le vittime, con la faccia di bronzo più grande del mondo. È questo il caso di Simon Levis Sullam, il docente che dalla Feltrinelli ha diffuso la vergognosa foto con le copie del libro di Giorgia Meloni a testa in giù. «Nelle librerie Feltrinelli può capitare», aveva scritto compiaciuto il professore dell’Università di Venezia. Poi però, quando qualcuno – Meloni inclusa – ha espresso la sua contrarietà, ecco che Levis Sullam ha sguainato dal fodero tutto il suo indecente vittimismo.
La condanna dell’Università di Venezia
Mettere la Meloni a testa in giù, evocando la «macelleria messicana» (Ferruccio Parri dixit) di Piazzale Loreto, ed esultarne sui social come un bimbominkia qualunque, d’altra parte, non è stata un’idea geniale. E infatti lo stesso Levis Sullam deve averlo capito, visto che ha rimosso il post poco dopo che la rettrice della sua università ha fermamente condannato il gesto: «Fermo restando il valore irrinunciabile della libertà di espressione che ha rango costituzionale nel nostro Paese ed è ribadita nello statuto dell’Università mi dispiace per quanto accaduto. Una volta appreso dello sgradevole incidente, provocato da un’iniziativa del tutto individuale dalla quale Ca’ Foscari prende le distanze, ho immediatamente chiesto chiarimenti al docente che ha rimosso il post», ha infatti dichiarato Tiziana Lippiello, rettrice dell’ateneo lagunare.
«Meloni a testa in giù? Io male interpretato»
Nonostante tutto, però, Levis Sullam non ha mostrato particolare pentimento per aver diffuso il volto della Meloni a testa in giù. Anzi, non ha chiesto scusa e, appunto, si è pure messo a fare la vittima: «Come studioso di fascismo, antisemitismo, retoriche politiche, Shoah dichiaro che il mio post nei social riguardante l’esposizione in una libreria dell’autobiografia dell’on. Giorgia Meloni è stato erroneamente interpretato e fatto oggetto di strumentalizzazione politica», si è sfogato il docente sul suo profilo. Che poi ha rilanciato: «Si è capziosamente aggredito attraverso i social media uno studioso e più in generale il sistema accademico e della ricerca». Se questo è un uomo.
Gabriele Costa
3 comments
Appunto, sono sempre pronti a pararsi il c..o dietro il sistema accademico (quest’ ultimo a volte pure debole causa altri scheletri nel armadio)!
Simon Levis …… se mi parlate ancora male delle leggi del ’38 VI MANDO AFFANCULO !!!!! e vi MENO pure ……
LORO erano ANTIITALIANI e lo saranno sempre !!!!!
LERNER , GRUBER , MIELI , MENTANA ,…..
leggete i PROTOCOLLI dei SAVI (savi ???) anziani di Sion …. il MONDO di MERDA in cui siamo costretti a vivere OGGI !!!!!
Il mondo di Bezos , Soros , Gates , Zuckerberg e dei Bilderberg ……
degli ELKAN …..
Siete contenti d’essere i loro SCHIAVI ???? IO NO !
blut und ehre !!!!!! Questa è la MIA TERRA e la DIFENDERO’ !!!!
SH
So che può apparire pesante ma ritengo necessario leggere il testo, pure doppio “Due secoli insieme” di A.Solgenitsin, non è tutto però colma eventuali vuoti di cultura non da poco, ti accompagna durante una significativa lunga storia e ti dà grande forza per avanzare, la stessa che ha avuto l’ autore. Senz’ altro imperfetto ma tendente al meglio come tutti noi nel comprendere il presente! Anche e soprattutto per ex, sempiterni o post contadini.
I P. dei Savi di Sion sono una foto significativa senza dinamica compiuta, a modesto parer mio.