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“O contro Grillo o contro di noi”, Vauro scomunica Travaglio

by Michael Mocci
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vauro-510132_0x410Roma 4 dic – Morto un Berlusconi se ne fa un altro. Ora che il Cavaliere non è più protagonista della scena politica, l’odio della sinistra rivoluzionaria ha trovato un altro catalizzatore: Beppe Grillo, criticato non per l’inconcludenza politica del M5S ma perché non più allineato al pensiero espresso da Santoro, Kyenge e Boldrini. L’ultima crociata contro il comico genovese è stata organizzata da Vauro.

Il noto vignettista, dopo il V – Day di Genova, ha criticato la scelta di Dario Fo di sostenere Grillo con una lettera pubblicata sul suo sito ufficiale: “Caro Dario, ma che ci facevi su quel palco? “Dobbiamo vincere e vinceremo”. Che brutte parole. Sì, certo, c’era anche la parola “rivoluzione” che ti piace e piace anche a me. Però non è rivoluzione strillare che tutti sono morti, cadaveri. E se lo è non mi piace. Non mi piacciono i portatori di verità assolute ed indiscutibili, non mi piace chi non ha dubbi e non mi piacciono nemmeno le piazze quando non sanno che ripetere le parole del capo. Ecco sì, le parole del capo. Condivido rabbia e sdegno ma non posso condividere parole macabre e di macabra memoria. Tu credo mi possa comprendere perché sai meglio di me quanto le parole siano anche contenuto. Allora scusami Dario per quello che ti chiedo. Ti chiedo di scendere da quel palco Compagno Dario. Scendi per favore”. Galeotta è stata dunque l’espressione mussoliniana di Grillo.

vauro

Ieri invece sul Fatto Quotidiano, il disegnatore toscano ha pubblicato una vignetta indirizzata, questa volta, a Marco Travaglio, colpevole, anche lui, di sostenere Grillo. Nella vignetta, Vauro, ha raffigurato se stesso con le orecchie d’asino mentre afferma: “Però Grillo ha detto proprio ‘dobbiamo vincere e vinceremo’ come Mussolini”. Risposta di Travaglio: “Scherzava dai…”. Vauro ribatte: “Ok scherzava. Marco ora mi posso togliere il cappello da ciucco?”. I lettori non hanno gradito l’illustrazione, tanto che il suo sito è sommerso di commenti sdegnati: “Smetteremo di dire ‘Forza Italia’ alle partite della nazionale perché lo ha detto Berlusconi?”, “Disegna di meno pensa di più le tue vignette”, “Ci si attacca proprio a tutto per mancanza di argomenti” – sono alcuni dei commenti degli utenti.

Michael Mocci

 

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