Aggiornamento ore 12.45: Incassata dal governo la prima fiducia di oggi, dopo quella già ottenuta ieri. Si votava sull’articolo 2 della riforma elettorale. In lieve calo i sì, che scendono da 352 a 350 rispetto al voto di ieri, ma scendono anche i no, da 207 a 193. Ora si prosegue per il secondo voto odierno.
Roma, 30 apr – Il primo dei tre voti di fiducia sull’Italicum è stato archiviato ieri con 352 sì contro 207 no e in Consiglio dei Ministri, secondo le indiscrezioni riportate da alcuni organi di stampa, il premier Matteo Renzi avrebbe esultato, facendo un po’ di conti: “Sul Jobs act – sono le parole attribuite al presidente del Consiglio – gli assenti della minoranza pd furono trentatrè. Rispetto ad allora, sull’Italicum hanno espresso il loro dissenso un ex presidente del Consiglio, un ex presidente del partito e due ex segretari del partito. Bene: a quanti sono arrivati dopo questo annuncio? Quanto fa trentatré più quattro? Ecco. Si può dire che, messi tutti insieme, Letta, Bindi, Epifani e Bersani hanno aggiunto alla minoranza solo loro stessi”. Ma è ancora presto per cantare vittoria. Oggi, infatti, alla Camera vanno in scena altri due passaggi decisivi per le sorti della legge elettorale. A metà mattina l’Aula si pronuncerà sull’approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, dell’articolo 2 della riforma. Nel pomeriggio sarà votata la fiducia sull’articolo 4. La minoranza dem riuscirà oggi dove ha fallito ieri?