Gaeta, 2 giu – Un sindaco uscente di Forza Italia, Cosmo Mitrano, sostenuto dalla lista civica Gaeta Democratica (Pd). Un “patto del Nazareno” del Golfo, che Mauro Pecchia, candidato sindaco di CasaPound, punta a scardinare. “Servono giovani determinati, combattenti, per mettere fine a decenni di consorterie e politica clientelare”, spiega intervistato dal Primato Nazionale. Pecchia punta sulle periferie di Gaeta, dove CasaPound opera da anni con azioni sociali, al voto per le comunali del prossimo 11 giugno di quei gaetani arrabbiati e colpiti dalla crisi, dimenticati da un’amministrazione che tra le priorità sembra avere solo l’abbellimento del centro città.
Tu Mauro sei il candidato più giovane tra gli 8 presenti alle comunali di Gaeta. Perché i gaetani dovrebbero votare CasaPound?
Sì è vero siamo giovani, ma CasaPound è radicata da quasi dieci anni sul territorio. Tutto il popolo gaetano conosce le nostre azioni, il contrasto all’emergenza abitativa, le raccolte alimentari, l’assistenza legale gratuita. Un campo, quello sociale, completamente dimenticato dall’amministrazione uscente del sindaco sostenuto da Forza Italia e Pd, Cosmo Mitrano. Le periferie sono state abbandonate, solo noi siamo andati fisicamente in zone come Gaeta medievale, il Colle o via dei Frassini a dare un sostegno concreto alle famiglie in difficoltà, economica ma anche sociale, ai casi di disabilità. Solo noi difendiamo fisicamente il nostro popolo. Non basta abbellire il centro città come ha fatto Mitrano.
Quali sono le priorità per Gaeta?
Oltre alle questioni sociali è determinante rilanciare il turismo, sul modello scozzese e irlandese. Ovvero non concentrato in una sola parte dell’anno ma dotarsi di una piattaforma che raggruppi tutte le eccellenze del comprensorio, del Golfo, comprendendo centri come Sperlonga e Formia. Puntare non solo sul mare ma sulla cultura, sulle nostre zone archeologiche. C’è poi la questione immigrazione, che finora ha interessato Gaeta solo marginalmente. Ma bisogna dirlo a chiare lettere: con noi al governo della città a nessuna cooperativa che lucra sul business degli immigrati sarà permesso di operare, non permetteremo mai l’apertura di un centro di accoglienza. Dobbiamo poi assolutamente contrastare il fenomeno dell’emigrazione giovanile: noi abbiamo proposto di rinunciare ad ogni indennizzo della Giunta, per investire quei soldi risparmiati nella creazione di un fondo per lo sviluppo locale, per la creazione di una agenzia comunale che abbia come primo obiettivo la lotta all’emigrazione giovanile, creando i presupposti per rimanere sul nostro territorio.
La scelta di mettere il vostro simbolo è stata una scelta coraggiosa, visto che in questa competizione elettorale in molti puntano sulle liste civiche. Pensi che questo possa essere un vantaggio o uno svantaggio?
Sicuramente è una competizione molto dura, visto che il nostro è un piccolo centro e ci sono ben 8 candidati sindaco. Scegliere di essere riconoscibili e avere una identità forte io credo possa essere un vantaggio, visto che le dinamiche politiche della nostra città sono volte al trasformismo, al clientelismo e ad una politica immobile da decenni. Basti pensare che la lista Gaeta Democratica, del Pd, appoggia apertamente il sindaco espressione di Forza Italia. Il 5 stelle non ha un vero legame con il territorio e vive in funzione del simbolo nazionale, mentre l’estrema sinistra sembra concentrata solo ad attaccarci ribadendo, appena ne ha occasione, il mantra dell’antifascismo. Per questo noi siamo l’unica vera alternativa, abbiamo forti radici ma lo sguardo rivolto al futuro, giovani sì, ma da dieci anni sempre in prima linea per difendere i cittadini di Gaeta. E soprattutto proposte concrete per il rilancio della nostra città.
a cura di Davide Romano