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Per conquistare Roma l’Isis punta… sugli antifascisti

by Francesco Pezzuto
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IsisRoma, 6 feb – Si chiama “The Islamic State 2015” l’e book più ricercato del web che conterrebbe il programma dell’Isis per conquistare l’Europa e  la cui prospettiva propriamente militare abbiamo già affrontato in un altro articolo.

Ora tuttavia emergono maggiori e inquietanti dettagli: sembra infatti che il testo prevederebbe un lavoro sinergico, da parte degli jihadisti, con gli antifascisti della penisola! L’uso del condizionale è d’obbligo poiché il libricino non è facilmente reperibile, anche se la sua autenticità sembrerebbe trovare riscontro negli organismi di intelligence, secondo quanto riportato dall’Ansa e dal quotidiano romano Il Tempo, che è riuscito a visionarne una copia.

Seguendo la linea di comunicazione tracciata dall’Isis, volta alla spettacolarizzazione della propria propaganda, la dispensa sembrerebbe somigliare più a una sorta di Lonely Planet del terrore che a un autorevole documento sulle strategie belliche del califfato ma riserva interessanti spunti riguardo alla conoscenza del tessuto sociale italiano, con un’analisi delle forze antagoniste della nazione più approfondita e realistica di quelle finora fornite dalle nostre istituzioni, spesso pronte a perdonare, sminuire o, addirittura, sfruttare l’odio atavico di certe sigle della sinistra radicale nei confronti dell’Italia.

Il capitolo dedicato alla presa della capitale è titolato “Bandiere nere da Roma”, e prevede la conquista della città eterna entro il 2020, seguendo la profezia in base alla quale Roma sarebbe stata conquistata “cento anni dopo la caduta del Califfato ottomano”. Come si evince dal titolo le bandiere nere dell’Isis non giungerebbero fra i sette colli, al contrario partirebbero dall’Urbe volte alla conquista del resto d’Europa. Questo perché nel report i terroristi sostengono di essere già radicati nella città, grazie alla presenza di cellule giunte attraverso i flussi migratori incontrollati, da Marocco, Tunisia, Siria ma anche da stati europei con forte presenza musulmana quali Kosovo, Bosnia e Albania.

cremonaSecondo quanto riportato da Il Tempo nel programma è scritto “l’Europa sta tornando al medioevo a causa della recessione finanziaria […] Tutto questo mentre il Califfato è in crescita in tutto il Mediterraneo”.

Ma i seguaci di Al Baghdadi non agirebbero soli e avrebbero anzi le idee chiare sull’ambiente in cui trovare facile sponda per la diffusione delle loro idee: quello dei movimenti insurrezionalisti e della sinistra radicale. In “Bandiere nere da Roma” sarebbe scritto: “Gli attivisti di sinistra guardano ai musulmani come ad una forza per lottare insieme contro le ingiustizie del mondo. A volte fanno parte di movimenti insurrezionalisti che potrebbero allearsi con i musulmani per combattere contro i neo-nazisti e la politica: dare informazioni utili, armi e coperture, per spianare la strada ai musulmani verso la conquista di Roma”.

Un’analisi lucida e motivata che trova riscontri, almeno nella contiguità di obiettivi, in iniziative già avviate da cellule delle nuove Br. Un’inchiesta del 2007 condotta dalla procura di Milano portò alla luce i piani di reclutamento studiati da Alfredo Davanzo, ideologo della nuova cellula di brigatisti, il quale fu intercettato al telefono mentre spiegava la necessità di reclutare “compagni che parlano arabo” per infiltrarsi nelle moschee e soffiare sul fuoco del disagio sociale, allo scopo di sollecitare anche in Italia una reazione simile a quella delle banlieues francesi.

In tempi più recenti, invece, resta ancora da capire il reale scopo della missione di Vanessa e Greta, le due cooperanti volate in Siria per sostenere i ribelli anti Assad, rapite dagli stessi e liberate solo dopo il pagamento di un cospicuo riscatto. Una vicenda che dimostrerebbe, almeno in parte, i rapporti tra ambienti della sinistra italiana e jihadisti.

Francesco Pezzuto

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I comunisti italiani chiamano l’Isis: “Noi vi appoggiamo” « www.agerecontra.it 15 Ottobre 2015 - 9:20

[…] Roma, 13 ott – L’Isis aveva lanciato il sasso: “Gli attivisti di sinistra guardano ai musulmani come ad una forza per lottare insieme contro le ingiustizie del mondo. A volte fanno parte di movimenti insurrezionalisti che potrebbero allearsi con i musulmani per combattere contro i neo-nazisti e la politica: dare informazioni utili, armi e coperture, per spianare la strada ai musulmani verso la conquista di Roma”, si leggeva in un ebook firmato Stato islamico diffuso all’inizio dell’anno. […]

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