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Più permessi e riaprire gli Sprar: ecco i piani dei giallofucsia per il business dell’accoglienza

by Adolfo Spezzaferro
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business accoglienza

Roma, 15 gen – I giallofucsia sono all’opera per smantellare i decreti sicurezza e creare le condizioni per far rifiorire il redditizio business dell’accoglienza. “Una nuova legge sull’immigrazione che superi l’emergenza e affronti il problema dal punto di vista strutturale” è la richiesta avanzata dal capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, in un’intervista a Repubblica. “E’ arrivato il momento di intervenire sui decreti Salvini“, ha avvertito l’esponente dem, “partendo dalle cose che sicuramente condividiamo e che abbiamo già scritto: accogliere i rilievi fatti dal presidente della Repubblica e scrivere una nuova legge sull’immigrazione che superi l’emergenza e affronti il problema dal punto di vista strutturale. Con decreti flussi, persone che arrivano con nome e cognome, viaggi regolati dalle ambasciate e non affidati a scafisti senza scrupoli”.

Delrio: “Sul ripristino degli Sprar grande condivisione con il M5S”

“Per noi”, ha sottolineato Delrio, “la parte immigrazione di quei decreti è totalmente sbagliata, il giudizio politico del Pd su questo è netto e chiaro”.  Poi il passaggio chiave: “Sulla necessità di ripristinare il sistema degli Sprar c’è grande condivisione anche nel gruppo parlamentare M5S. Dovremo fare anche quello“. Insomma, i giallofucsia vogliono far ripartire il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ossia la rete pubblica per favorire il business degli immigrati irregolari, riaprendo del tutto i porti. Una mangiatoia, quella degli Sprar (chiusi da Salvini), che Delrio conosce bene, fin dai tempi dell’Anci.

Lamorgese: “Aumentare i permessi umanitari”

Come se non bastasse, “vanno aumentate le categorie per la concessione dei permessi umanitari“, per evitare quello che stava avvenendo a fine dicembre, quando “abbiamo rischiato che finissero i strada” migliaia di persone. Parola del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese intervenuta ad Otto e mezzo su La7 annunciando che sarà proprio questa una delle modifiche ai decreti sicurezza. La titolare del Viminale sta parlando di coloro che sono titolari di protezione umanitaria e di tutti quelli (la maggior parte) che non si vedranno rinnovare il permesso alla prima scadenza, ossia a giugno.

M5S rilancia: “Servono misure per l’integrazione”

Il progetto della Lamorgese è condiviso dal presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, il 5 Stelle Giuseppe Brescia, che rilancia, chiedendo misure per l’integrazione nella modifica ai decreti sicurezza. “Questo decreto” deve essere “l’occasione per costruire percorsi di integrazione mantenendo la barra dritta su lotta agli abusi, alle speculazioni e all’illegalità. Sono certo che il M5S saprà dare un contributo partendo dagli emendamenti che furono ritirati in commissione”.

Il regalo alle Ong: “multe più basse”

Infine il regalo alle Ong: “nel rivedere i decreti ci saranno multe più basse per chi imbarca migranti senza il via libera delle autorità“. Lamorgese conferma così la riduzione delle multe per le organizzazioni non governative che gestiscono il traffico di clandestini, che dovrebbero tornare all’iniziale previsione da 10 a 50 mila euro.

Tutto questo mentre proprio il Viminale  ha assegnato due porti di sbarco ad altrettante navi Ong con a bordo clandestini: Messina per Open Arms e Taranto per Sea Watch. Il piano del governo giallofucsia è chiaro: ripartire con il business dell’accoglienza.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Anton 15 Gennaio 2020 - 1:44

Intanto:

https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/sulcis-iglesiente/2020/01/15/nuovo-sbarco-a-sant-antioco-migranti-intercettati-136-975630.html

Prego di leggere, attentamente, anche alcuni dei commenti in basso: dànno un interessante indizio.

Inoltre, non stanchiamoci di ricordare il fatto che gli sbarchi che avvengono in Sardegna sono, potenzialmente, molto pericolosi a causa del disinteresse e della sottovalutazione generali. Infatti, per legge, i clandestini algerini (ma non solo algerini: spesso anche marocchini e qualche libico), ricevono l’inutile “foglio di espulsione” più un biglietto per la nave, dato che hanno diritto a poter circolare su tutto il territorio nazionale per circa una settimana prima di lasciarlo. Ovviamente, rimangono tutti in Italia (zona Centro-Nord) o si dileguano, in Europa, entrando, sempre clandestinamente, nei Paesi francofoni (i quali, appena intercettatili, prontamente li rispediscono in Italia).

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