L’aquila, 16 ott – La regione Abruzzo ha approvato una nuova legge sull’assegnazione delle case popolari. E promette di introdurre maggiore equità e controllo più efficace e puntuale del rispetto dei requisiti di accesso alle graduatorie. La legge, approvata a maggioranza, dovrebbe quindi riportare lo stato di diritto in particolar modo per i cittadini italiani, da sempre fortemente svantaggiati rispetto agli stranieri, che da oggi dovranno dimostrare il possesso delle condizioni economiche, reddituali e patrimoniali.
Basta corsie preferenziali per gli immigrati ma non solo. Secondo il sito della regione Abruzzo l’alloggio di edilizia popolare non verrà concesso (o tale beneficio decadrà) “a chi si macchia di reati di vario genere, tra cui quelli contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, l’ordine pubblico, il patrimonio e la persona. L’attuale limite di condanna, superiore a 5 anni di reclusione per l’assegnazione della casa popolare, viene abbassato a 2 anni“. Anche “chi si rende responsabile di allacci abusivi alle utenze domestiche” non verrà tollerato.
Per la legge non ha diritto all’alloggio anche “chiunque non rispetti la Nazione, le sue istituzioni e i suoi emblemi”. Quindi niente casa a chi commette vilipendio della Repubblica delle istituzioni costituzionali e delle forze armate. L’assegnazione decade anche per chi commette “violenza domestica, mantenendo però il diritto di abitazione per i conviventi” vittime del famigliare aggressore. Arriva la stretta anche contro chi non manda a scuola i propri figli e riporta “denunce per inosservanza dell’obbligo scolastico per i minori”. “L’iscrizione ai bandi – annuncia il sito – viene aperta anche ai coniugi separati o divorziati, i quali, seppur nominalmente titolari di case di proprietà, non possono usufruirne in quanto assegnate dalla legge all’altro coniuge e si trovano pertanto in forte difficoltà economica e abitativa”.
“La legge che ho voluto portare avanti sin dall’inizio di questa consiliatura oggi è diventata realtà – ha commentato il presidente Marsilio – Un provvedimento legislativo che diventerà sicuramente traccia per le altre regioni d’Italia; con questo passaggio garantiamo più equità e più giustizia nell’assegnazione degli alloggi popolari e si riuscirà a far diminuire, fino all’azzeramento, gli aspetti delinquenziali che affliggono molti quartieri delle città abruzzesi”.
“Chi proviene da altri Paesi oggi – spiegava Marsilio lo scorso Luglio ad Abruzzoweb – non ha la necessità di certificare il proprio patrimonio o il proprio reddito, mentre gli italiani, tramite la dichiarazione Isee e gli altri controlli, sono sottoposti a regole più ferree. Con questa legge si vuole evitare una discriminazione delle persone oneste e trasparenti che dichiarano e certificano le proprie condizioni e che spesso si trovano in fondo alle graduatorie. Una proposta di legge che dedica più attenzione verso chi è vittima delle violenze domestiche, verso chi ha subito separazioni e ha perso il posto in cui vivere”.
Cristina Gauri
1 commento
Tanto arriveranno i ricorsi degli avvocati pro-immigrazione, le sentenze dei TAR, della cassazione o della corte costituzionale che decreteranno la disapplicazione e/o l’abrogazione della legge regionale come é giá avvenuto in passato: finché la destra al governo non provvederá ad impedire i ricorsi contro le leggi statali o regionali, la loro disapplicazione ed abrogazione, non cambierà mai nulla.