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Ora pure la Raggi chiede il voto su Rousseau. Per blindare la sua candidatura

by Adolfo Spezzaferro
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raggi rousseau

Roma, 17 feb – “E’ il momento che la base M5S si esprima sulla mia candidatura a Roma. Basta ambiguità e giochi di palazzo”: così il sindaco della Capitale Virginia Raggi chiede il voto su Rousseau. “Credo che, a poco più di tre mesi dal voto, sia un atto dovuto soprattutto nei confronti dei cittadini: siamo tutti ormai stanchi dei giochetti da vecchia politica”. In un post su Facebook, la Raggi temendo che il M5S possa giocarle brutti scherzi, magari puntando su un altro nome in accordo con il Pd, ribadisce di essere la candidata ufficiale dei 5 Stelle.

Il vittimismo preventivo della “sindaca”: “Il mio pensiero va anche a Conte”

Lo scorso anno, mi sono candidata in piena trasparenza. Vorrei la stessa chiarezza da parte di tutti e non leggere retroscena o assistere, come avviene ormai da anni, a trame di potere volte a isolare chi è scomodo… Il mio pensiero va anche a Giuseppe Conte che stimo”, dice la “sindaca” stracciandosi le vesti e condividendo con vittimismo preventivo la sorte dell’ex premier. ”Lo ripeto: basta ambiguità. Se qualcuno ha altri piani sulla città, lo dica apertamente. Si dia voce alla base. Intendiamoci: no a formule arzigogolate ma un voto netto sulla mia candidatura a Roma. Gli strumenti ci sono. La scelta alle persone”, conclude con l’hashtag #AvantiConcoRAGGIo. Insomma la Raggi non molla (e spera incomprensibilmente di non dover mollare la poltrona). Si sente forte, almeno tra gli elettori grillini, di cui appunto chiede il voto su Rousseau.

La rivale Lombardi all’attacco: “Raggi opportuna, tempestiva, altruista…”

“Opportuna, tempestiva, altruista…”, così all’AdnKronos Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio e membro del Comitato di garanzia 5 Stelle, chiosa sarcasticamente in merito al tentativo della Raggi di “blindare” la sua candidatura. Rivale di sempre della “sindaca”, la Lombardi tante volte si è scontrata con la Raggi sulle scelte dei provvedimenti e soprattutto delle persone chiamate a governare la Capitale al suo fianco. Proprio la Lombardi, non dimentichiamocelo, andò in procura a denunciare Raffaele Marra, braccio destro della sindaca appena eletta.

Adolfo Spezzaferro

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