Renzi referendum governoRoma, 5 dic – Visibilmente emozionato, con la moglie Agnese al suo fianco, Renzi ammette la sconfitta al Referendum Costituzionale e annuncia le sue dimissioni. “Ho perso. L’esperienza del mio governo finisce qui. Mi assumo tutte le responsabilità. Starà ora al fronte del No proporre una legge elettorale e una riforma. Domani convocherò il Consiglio Dei Ministri e salirò al Quirinale, dove consegnerò le mie dimissioni nelle mani del presidente Mattarella”.

Non sono ancora definitivi i risultati del Referendum Costituzionale, ma la sconfitta del Sì appare evidente, visto che con quasi metà sezioni scrutinate la differenza è abissale, con il Sì fermo intorno al 40% e il No al 60%. Un sconfitta politica evidente per Renzi, sostanziata anche dall’altissima affluenza che ha sfiorato il 70%. Fin dai primi exit poll le opposizioni hanno chiesto le dimissioni di Renzi, il primo a parlare è stato Salvini chiedendo “elezioni subito”. Più prudente Forza Italia, più possibilista rispetto ad un governo di transizione. “Elezioni subito” è anche il mantra 5 Stelle.

Il segretario del Partito Democratico ha ringraziato tutti coloro che l’hanno sostenuto nella battaglia referendaria: “È stata una festa in un contesto in cui tanti cittadini si sono avvicinati alla Carta costituzionali. Sono fiero ed orgoglioso della possibilità che il Parlamento ha dato ai cittadini. Il No ha vinto in modo straordinariamente netto“, ha detto il premier. “Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Chi lotta per un’idea non può perdere – ha aggiunto-. Voi non avete perso, sentitevi soddisfatti per il vostro lavoro. Vorrei che foste fieri di voi stessi”.

Davide Romano

 

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7 Commenti

    • Temo che non solo non succederà quello che ti auguri ma tornerà abbastanza presto e probabilmente più forte di prima.
      Al suo posto intanto ci rifileranno un grigio burocrate espressione delle oligarchie.
      Nulla lascia presagire che possa nascere un’alternativa nazionale che faccia l’interesse dell’Italia.
      Andre

  1. Elezioni subito,da vedere con quale legge elettorale,ma il prima possibile e senza governicchi tecnici.

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