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Salvini: “Spero che viaggio Draghi in Usa porti Biden a toni più pacifici. La risposta non sono altre armi”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 6 mag – Matteo Salvini auspica che il premier Mario Draghi spinga sul presidente Usa Joe Biden per far cessare la guerra in Ucraina. “Spero che il viaggio di Draghi negli Usa porti anche il presidente Biden, che a volte ha avuto toni poco pacifici, a riavvicinarsi alla Russia. Perché la priorità è il cessate il fuoco e salvare vite“.

Salvini: “Spero che viaggio Draghi in Usa porti Biden a toni più pacifici”

Con il suo auspicio, Salvini dice chiaramente cosa si aspetta dal premier, ossia che provi a convincere Biden a spingere per una soluzione diplomatica del conflitto, Dal canto suo ribadisce: “Se il mio andare a Mosca servisse a questo, ci andrei anche in pullman“. Così il segretario della Lega, ai microfoni di Radio Capital, smentendo di nuovo di aver chiesto il visto per Mosca. “Non l’ho mai chiesto ma ribadisco, e l’ho detto ieri al presidente Draghi, che se nel mio piccolo potessi essere utile al cessate il fuoco e avvicinare la pace, farei di tutto con tutti andando ovunque e quindi non mi tirerei indietro”, fa presente il leader della Lega.

Il leader della Lega: “Dopo due mesi e mezzo la risposta non sono altre armi”

“Domandiamoci a chi stanno andando queste armi, ricordiamoci la fuga dall’Afghanistan. Difendere l’Ucraina credo sia assolutamente giusto, doveroso e corretto ma lo stesso popolo ucraino credo che abbia disperatamente voglia di cessate il fuoco. Spiegatemi la differenza tra offensivo e difensivo, Dopo migliaia di morti è giunto il momento di costringere Russia e Ucraina a sedersi a un tavolo” per la pace. Così Salvini rispondendo a una domanda sull’invio di ulteriori armi a Kiev. Poi il segretario della Lega ribadisce: “Non penso che dopo due mesi e mezzo la risposta sia altre armi. Due mesi e mezzo fa abbiamo votato con convinzione (il decreto Ucraina, ndr) ma ora bisogna domandarsi cosa allontana la pace e cosa la avvicina”.

La dem Quartapelle invece conferma che Kiev va aiutata militarmente

A sentire Lia Quartapelle del Pd, invece, è giusto continuare a sostenere militarmente Kiev. La dem consiglia a Salvini (così come a Conte, visto che anche il leader M5S è contrario a inviare altre armi) di fare una visita in Ucraina. In un’intervista a Repubblica, la Quartapelle, in missione in Ucraina, ci tiene a sottolineare che Zelensky “combatte una guerra e chiede aiuto, anche militare. È legittimo, alla luce di quel che sta subendo il suo Paese. La nostra missione serve proprio a questo: a capire come si può sostenerli nel conflitto, nella ricostruzione e nella richiesta di giustizia internazionale”.

La posizione del governo Draghi è quella ribadita dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini. L’Italia continuerà a sostenere la resistenza ucraina dopo l’aggressione russa, anche continuando a inviare armi a Kiev. “Continueremo a supportare l’Ucraina nella sua difesa anche con dispositivi in grado di neutralizzare le postazioni dalle quali la Russia bombarda indiscriminatamente le città e la popolazione civile”, ha detto ieri il ministro dem davanti alle commissioni riunite Difesa e Esteri di Camera e Senato.

Parole che hanno scatenato la legittima preoccupazione di chi le ha lette come la volontà da parte dell’Italia di aiutare Kiev a colpire obiettivi russi. Tanto che poi Guerini ha aggiustato il tiro: in una nota il ministero chiarisce che le parole in Aula si riferivano “a munizionamenti a cortissimo raggio funzionali al solo scopo difensivo e per proteggere città e cittadini”.

Adolfo Spezzaferro

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