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Sentenza Lucano, Salvini all’attacco: “Sinistra dà caccia a gay nella Lega e poi candida condannati a 13 anni”

by Adolfo Spezzaferro
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salvini lucano

Roma, 30 set – “Altro che dare la caccia agli omosessuali nella Lega, la sinistra in Calabria candida condannati a 13 anni di carcere“: Matteo Salvini va all’attacco commentando la condanna di Mimmo Lucano a 13 anni e 2 mesi. L’ex simbolo dell’accoglienza ed ex sindaco di Riace è stato riconosciuto colpevole in primo grado di giudizio di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa ed altri reati. E il leader della Lega non si è lasciato sfuggire l’occasione per andare al contrattacco. In questi giorni infatti il Carroccio è nel mirino degli avversari politici per la vicenda di Luca Morisi, l’ex responsabile della comunicazione social di Salvini indagato per cessione di droga.

Sentenza Lucano, Salvini: “Sinistra dà caccia a gay nella Lega poi candida condannati a 13 anni di carcere”

Insomma, così come la sinistra sfrutta le vicende giudiziarie di un ex collaboratore del leader della Lega, anche Salvini e a maggior diritto spara a zero sulla condanna inflitta a Lucano. Con riflesso pavloviano, a replicare al leader leghista sono le Sardine, attruppate nel Pd. “Ricordiamo sommessamente al garantista selettivo che i gradi di giudizio sono tre. Dovrebbe saperlo uno che fa propaganda referendaria sul tema della Giustizia. La ‘Bestia’ non si smentisce mai”, affermano. Giusto, per carità. Ma forse dare in pasto a giornali, social e opinione pubblica una persona semplicemente indagata è ancora meno garantista. Ma si sa, a sinistra esistono e persistono i due pesi e le due misure.

Regionali Calabria, Spirlì: “Lucano capolista a sostegno di De Magistris, si ritirino entrambi”

A commentare la sentenza contro l’ex sindaco di Riace è anche Nino Spirlì: “Un’altra Calabria è possibile, siamo d’accordo, ma non è quella che vede Mimmo Lucano capolista in tutte e tre le circoscrizioni calabresi a sostegno di De Magistris”. Il quale, prosegue il presidente della Regione facente funzione, “cerca di dare lezioni di etica e morale, scegliendo come compagno di viaggio un truffatore”. Un “componente di un’associazione a delinquere e favoreggiatore dell’immigrazione clandestina. Lo dicono i giudici e, dunque, non è un pettegolezzo da cortile”, sottolinea Spirlì.

“E’ doveroso – aggiunge l’esponente leghista – che l’uomo che per anni è stato il beniamino di tutto il Pd e di tutta la sinistra sinistra, e per il quale la Rai, sempre di sinistra, aveva addirittura prodotto, a suon di milioni di euro, una fiction inutile la quale, ora più che mai, sarà materiale da buttare nel cesso, si ritiri immediatamente dalla contesa elettorale“. “Vergogna sia – conclude Spirlì – per chi lo ha benedetto e inserito, con una leggerezza ingiustificabile, tra i ‘candidi’ da schierare a tutela dei diritti e del benessere dei cittadini calabresi. Non è assolutamente possibile restare silenziosi, diventando complici di più reati che, automaticamente, escludono un candidato dalla possibilità di diventare rappresentante di una Calabria che pretende rispetto delle leggi e correttezza umana. De Magistris farebbe meglio a ritirarsi anche lui“.

Lucano: “Mi ritiro da tutto, non mi importa più”

Dal canto suo, Lucano sembrerebbe intenzionato ad accontentare Spirlì. Infatti dice che vuole ritirarsi da tutto, lasciando intendere dunque anche dalla corsa elettorale. Anche perché nel suo caso scatterebbe la legge Severino e se pure eletto verrebbe automaticamente sospeso dalla nomina. “Non voglio disturbare più nessuno, mi ritiro da tuttocosì commenta la sentenza l’ex sindaco di Riace -. Non mi importa più, voglio solo evitare dispiaceri ai miei familiari e ai miei amici, se devo morire, non c’è problema. Io sono morto dentro oggi. Non c’è pietà, non c’è giustizia”.

Adolfo Spezzaferro

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